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De Cesare: “A Verona per vincere, ma attenti a cambiare ora che si è trovata la quadratura”

La trasferta in casa del Chievo Verona si avvicina e Ventura è alle prese con una squadra che ha bisogno di ricaricare le batterie. Però secondo il punto di vista di qualcuno legatissimo ai granata come Ciro De Cesare, che è anche un doppio ex, la Salernitana non deve prenderla sottogamba con un eccessivo turnover: “Sicuramente i giocatori si stanno spingendo oltre il limite – spiega sulle frequenze di Radio Alfa Lab – Però secondo me l’allenatore deve capire che è una partita importantissima dove vincendo si possono aprire porte che senza girarci intorno conducono alla promozione diretta. Poi in questo momento hanno anche trovato la quadratura, quindi non so cambiando cosa può scaturire. Io non muoverei almeno l’assetto tattico. Se credo ai playoff? Al momento sono alla portata. Se poi si riuscisse a fare risultato pieno in casa del Chievo si aprirebbe un grosso spiraglio addirittura per il secondo posto, perché la Salernitana è all’altezza di tutte le squadre dietro il Benevento“.

Secondo Ventura è presto per guardare la classifica, ma i giocatori ci fanno attenzione e qualcuno sente anche la tensione: “Nel momento in cui succede, questo può rivelarsi un problema, perché si tratta di giocatori giovani che non hanno mai vinto o fatto un campionato di vertice. Poi subentra la bravura dell’allenatore e dei giocatori esperti che devono far capire ai giovani che Salerno è una piazza importante quanto pesante. Comunque tranne che per certi tratti, come nel secondo tempo della gara di un paio di giorni fa, la squadra ha trovato i giusti meccanismi. Bisogna far capire ai ragazzi che la squadra deve fare un campionato di vertice. Mancano dei leader, come può essere una punta da doppia cifra o un difensore che ha vinto qualche campionato, ma la proprietà ha fatto affidamento su questi ragazzi e bisogna stargli vicino. Lasciamo lavorare l’allenatore che secondo me ci porterà delle enormi soddisfazioni“.

A proposito di giovani, chi quasi certamente non riposerà, anche se ci sono dubbi su quale sarà la sua posizione in campo, è Sofian Kiyin, che tra l’altro è un ex: “Sicuramente è un giocatore importante, che ha fatto bene, molto tecnico. Si tratta di un giovane che ha bisogno di continuità in più, è forte nell’uno contro uno, ti può creare superiorità e per questo lo farei sempre giocare. Ha numeri e può fare la differenza da un momento all’altro. Secondo me la Salernitana non può farne a meno, anche se chi l’ha sostituito, come Cicerelli, ha fatto molto bene. Poi anche Maistro è un buon giocatore che mi piace molto“.

Inoltre potrebbe rivedersi anche Jallow, altro ex, a cui non è stata data ancora una possibilità nel 2020 anche per via degli strascichi dell’episodio successivo al gol contro il Crotone: “C’ero anche io col Crotone e non esiste che un giocatore possa permettersi di fare quei gesti, o quantomeno di non chiedere scusa. Poi ci dovrebbe essere anche il capitano a fare da paciere portandolo sotto la curva. Fossi stato un mio compagno gli avrei fatto già sul momento una tirata di orecchi, ma il suo errore è stato perseverare a fine partita. Comunque è un giocatore importante, serve che capisca come è opportuno comportarsi“.

Per nessuno di questi ex però i ricordi del Bentegodi rendono il sapore di questa sfida così particolare come per il Toro di Mariconda, che lì ha segnato il primo gol con la maglia della Salernitana e qualche anno dopo ha anche segnato il suo unico gol contro i granata, il quale tra l’altro valse la promozione del Chievo in Serie A: “Sono sensazioni che porti dentro per sempre perché la storia che vissuto a Salerno si è ripetuta col Chievo. Sono due piazze completamente diverse. È inutile dire quanto tengo alla maglia della mia città, ma devo dire che a Verona sono stato molto bene. Sarei andato volentieri a vederla, ma per motivi di lavoro non posso esserci“.

 

 

 

 

 

 

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