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Dalla salvezza anticipata all’incompatibilità con Sabatini: Palermo-Salernitana è la partita di Morgan De Sanctis

La partita di domenica del Renzo Barbera sarà anche la prima occasione in cui Morgan De Sanctis e la Salernitana s’incontreranno dopo l’addio avvenuto lo scorso dicembre tra l’ex giocatore di Roma e Napoli e la società. Arrivato a Salerno tra molte perplessità il 9 giugno 2022, il direttore sportivo del Palermo è stato uno degli uomini più importanti del recente passato della bersagliera.

L’arrivo a Salerno

Tutto è cominciato il 2 giugno del 2022. Infatti la piazza di Salerno ancora euforica dopo la salvezza del 7% targata Nicola e Sabatini fu informata con un comunicato della società del mancato rinnovo del ds, originato dal rinnovo di Lassana Coulibaly che prevedeva somma di intermediazione promessa da Sabatini all’entourage del maliano che fece adirare non poco Danilo Iervolino. Dopo una settimana di caos, la Salernitana annunciò sui propri canali ufficiali l’arrivo di Morgan De Sanctis come nuovo direttore sportivo. L’ex portiere arrivava in Campania dopo cinque anni trascorsi alla Roma dove aveva prima svolto la funzione da team manager, poi nell’estate del 2020 sostituì provvisoriamente l’attuale direttore sportivo della Salernitana Gianluca Petrachi come direttore sportivo. Infine nel 2021 divenne il vice del nuovo ds giallorosso Tiago Pinto, con il compito di occuparsi dei contratti dei ragazzi del vivaio, della transizione dei ragazzi dalla Primavera alla prima squadra, della partnership con club stranieri e del mercato dei giocatori che non rientravano più nei piani della Roma. Di conseguenza, quella di Salerno era la prima e reale esperienza da direttore sportivo di De Sanctis.

Il primo anno

Nel corso della prima estate targata Salernitana, il diesse acquistò a titolo definitivo otto nuovi giocatori: i difensori Bronn, Lovato, Daniliuc, Sambia e Bradaric, il centrocampista Maggiore, gli attaccanti Valencia e Botheim per un totale di 18 milioni sborsati (senza contare Lovato che era arrivato nel pacchetto cessione di Ederson). A questi vennero anche aggiunti gli arrivi in prestito oneroso con diritto di riscatto dei vari Dia, Pirola, Vilhena e Piatek; prestito con obbligo di riscatto invece per Candreva. Infine, le acquisizioni di vecchie conoscenze come Bonazzoli (5 milioni), caldeggiato da patron Iervolino, e Kastanos. De Sanctis dovette soprattutto lavorare sul fronte cessioni, per sfoltire un parco giocatori costituito anche da elementi considerati fuori dal progetto. Dopo l’inizio altalenante con Nicola, l’apice dell’esperienza di De Sanctis a Salerno avvenne sotto la guida tecnica di Sousa, scelto proprio per sostituire Nicola. Inoltre a gennaio ci furono gli ingaggi a parametro zero di Ochoa ed in prestito con diritto di riscatto di Nicolussi Caviglia, Troost-Ekong e Crnigoj. Alla fine dell’anno arrivò una salvezza con tre giornate d’anticipo; il diesse cantava i cori della Curva Sud con il suo amato “Avanti Bersagliera” ed arrivò anche il rinnovo.

La caduta

Sicuramente uno dei motivi della caduta di Morgan De Sanctis dal ruolo di diesse della Bersagliera è stata l’incapacità di gestire il caso Boulaye Dia. L’ormai punta della Lazio avrebbe voluto salutare Salerno l’estate scorsa; nell’ultimo giorno poteva concretizzarsi l’approdo in Premier League al Wolverhampton, stoppato però proprio da De Sanctis. Ed ancora risuonano le parole scandite dall’ex portiere in conferenza stampa contro la dirigenza della squadra inglese ed il senegalese: “Niente contro il Wolverhampton ed i suoi fans, ma la Salernitana e la sua dirigenza non dimenticheranno il comportamento irrispettoso dei loro dirigenti”. L’inizio della fine. Naturalmente non è stato questo l’unico motivo. Infatti la linea dello “stare bene così” in difesa e negli altri reparti non ripagò. Dopo la caduta di Sousa, l’arrivo di Inzaghi. Questa volta, però, nessun miracolo. Infatti i granata non si staccarono mai dalla zona retrocessione. Il 19 dicembre del 2023 arrivò l’annuncio dell’arrivo di Walter Sabatini come direttore generale, senza l’esonero di De Sanctis. Rottura inevitabile, vista l’incompatibilità tra i due, con De Sanctis che già nel giugno del 2023 diede alcune stoccate al ds del 7% accusato di condizionare l’ambiente (clicca qui per leggere articolo). Il 22 dicembre arrivò l’annuncio ufficiale della rescissione contrattuale di De Sanctis che dirà di “essere stato orgoglioso di aver contribuito al miglior campionato della storia della Salernitana”.

Capitolo Palermo

il 7 giugno scorso si è aperto un nuovo capitolo per De Sanctis: l’ex granata è diventato ufficialmente il nuovo direttore sportivo del Palermo. Nella conferenza stampa di presentazione chiarì alcuni aspetti dei suoi ultimi mesi all’ippocampo, parlando del non avere freni sul budget e nell’essere nella piazza più esigente della B. In rosanero ha portato gli ex granata Pierozzi e Gomis, poi infortunatosi seriamente (per la sostituzione pensò anche allo svincolato Costil), anche la punta Henry, che era stato vicino a portare, nel gennaio 2023, a Salerno e il centrocampista Ranocchia, che pure avrebbe voluto in granata; in estate con Petrachi aveva sondato Ikuwemesi e Legowski. Con lui in rosanero anche i fidati collaboratori Migliaccio e Lo Schiavo che lo avevano già affiancato in Campania.

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