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D’Alessandro lascia la Salernitana: “Avvisato su whatsapp, vantiamo spettanze arretrate”

All’improvviso, la rivoluzione. Ieri la Salernitana ha salutato tutto lo staff medico, addio a Italo Leo e Andrea D’Alessandro. Divergenze, dissidi, il calcio ai tempi del Covid continua a dividere. La Salernitana preferisce non rilasciare dichiarazioni, affidando a uno scarno comunicato l’annuncio ufficiale e ingaggiando Epifanio D’Arrigo, subito pronto al nuovo lavoro (clicca qui per leggere l’articolo).

Anche Italo Leo non parla, mentre D’Alessandro decide di sfogarsi. L’ex responsabile sanitario ai microfoni del Mattino racconta la storia dal suo punto di vista, non nascondendo un pizzico di amarezza: “Vantiamo spettanze economiche arretrate, il protocollo non è un problema. Anzi, siamo favorevoli alla sua attuazione – spiega D’Alessandro – Volevamo solo fare le cose per bene e non abbiamo commesso nulla che potesse farci mandare a casa. Dispiace essere stato trattato così. Per tornare romanticamente a Salerno avevo rifiutato proposte più allettanti economicamente come la Primavera della Roma. A dicembre Donadoni mi voleva in Cina. Dal 15 marzo, dopo lo stop, nessuno si è fatto sentire, se non l’addetto stampa per farmi fare interviste tv. Mercoledì il team manager mi ha annunciato che avremmo ripreso gli allenamenti il 25 maggio e che sarebbe stato Fabiani a occuparsi dell’organizzazione dei tamponi e avrei dovuto accordarmi con lui. Giovedì il direttore mi ha chiesto una mail con le osservazioni per iniziare gli allenamenti”.

E ancora: “Ho scritto che saremmo stati pronti a riprendere, insieme ai fisioterapisti, a patto che venissero saldate le spettanze economiche maturate fino allo stop. Una cosa normale, avrebbero dovuto pagarci da tempo. Personalmente la questione economica è irrisoria, l’ho fatto anche per altri, per i fisioterapisti che si trovano a elemosinare uno stipendio che meritano. – conclude D’Alessandro – In seconda istanza avevamo chiesto l’applicazione di tutte le norme dettate dal protocollo, a salvaguardia di coloro che vivono l’azienda. In particolare, il doppio tampone e test sierologici validati e legali. La risposta? Su Whatsapp mi hanno scritto che avrebbero contattato altri professionisti, non potendo ottemperare alle richieste”.

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