Cucchi: “Legato al Vestuti e a Di Bartolomei. Lotito? Si occupi di calcio, non di politica. Può raggiungere risultati straordinari”

In data odierna presso la sala convegni del Mondadori Book Store di Salerno, sito in Corso Vittorio Emanuele, è stato insignito del premio di scrittura giornalistica sportiva dedicato alla memoria di Zaccaria Tartarone, giunto alla terza edizione, Riccardo Cucchi, direttamente da Radio Rai. Ad organizzare il premio è la redazione giornalistica di “Paperboy”, il periodico generalista edito dalla Cooperativa Sociale Onlus “Il Villaggio di Esteban”, presieduta da Carlo Noviello, interamente realizzato da persone affette da varie forme di disabilità psichica e motoria. Il giornalista romano per oltre 35 anni è stato la voce del calcio italiano sia nel contenitore domenicale di “Tutto il calcio minuto per minuto”, che nelle grandi occasioni internazionali.

All’evento, moderato dal giornalista di Tds Alfonso Maria Tartarone, hanno preso parte il presidente della cooperativa sociale Il Villaggio di Esteban Carlo Noviello, il direttore responsabile di Paperboy Umberto Adinolfi e l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno Nino Savastano. Ospite d’onore, come detto, Riccardo Cucchi che ha presentato al pubblico salernitano il suo ultimo libro, edito da Il Saggiatore, “Radiogol”, una autobiografia appassionata ed in prima persona lungo una carriera costellata di emozioni e pagine storiche del calcio nazionale.

Inevitabile non partire direttamente con “Tutto Calcio Minuto per Minuto, a partire da come è nata questa trasmissione:  “Sergio Zavoli, uno dei più grandi giornalisti italiani e della Rai, ebbe quasi sessant’anni fa un’intuizione straordinaria. Minuto per minuto è diventato un modo di dire che si può applicare fondamentalmente a diversi ambiti, dalla politica alla cronaca. Il 10 gennaio del 1960 nessuno poteva mai pensare al successo che poteva avere questa trasmissione. La radio ha praticamente rigenerato se stessa, reinventandosi. Fascino della radio? Ho sempre pensato che l’assenza di immagini, uno dei difetti cronici della radio a detta di molti, invece è un privilegio, una fortuna. Senza immagini dobbiamo stimolare la fantasia di chi ascolta attraverso le parole. Debbo dire che su questo punto la radio è molto più educativa della televisione”.

Nel libro Radiogol c’è anche un’intervista impossibile a Puccini. Cucchi spiega il legame tra calcio e musica: “Io sono un fan di Giacomo Puccini, per me è stata una sorta di rockstar della lirica. Io penso che la musica e il calcio vadano a braccetto, il calcio si gioca in undici, deve crearsi una buona armonia come accade nell’orcheatra. Sarebbe stato il mio sogno intervistare Puccini. E in più è un omaggio a Guido Ceronetti, un uomo di cultura da poco scomparso”.

Sul premio, il noto radiocronista non nasconde un velo di emozione: “Sono onorato di ricevere questo premio che ricorda le gesta di un collega che ho avuto la fortuna di incrociare durante il mio cammino, mi fa indubbiamente piacere. Sono onorato ed emozionato”.

Inevitabile parlare di Salerno e Salernitana: “Innanzittutto i miei ricordi sono legati al Vestuti, a Di Bartolomei, a Gattuso. Mi piace la passione che respiro in questa città. Finché questa passione vivrà, il calcio non morirà mai”

Sulla multiproprietà e sul caos calcistico, questo è il Cucchi-pensiero: “Su Lotito, penso che sia meglio che si occupi di calcio dove sta ottenendo straordinari nonostante abbia un budget inferiori alle altre big. Non deve però entrare in politica. Mi auguro che possa fare cose straordinarie anche a Salerno come le ha fatte a Roma con la Lazio rendendola una delle squadre più vincenti in Italia. Caos Serie B? È un grandissimo pasticcio che doveva essere evitato. Qualsiasi cosa venga decisa, si continuerà a sbagliare da una parte (mantenimento a 19 squadre) e dall’altra (aggiunta di altre squadre). Scelta incomprensibile soprattutto nel rispetto dei tifosi”