Come la Salernitana a breve anche tutte le altre società cadette fronteggeranno l’emergenza Coronavirus, adeguando le proprie esigenze in base alla ripresa del campionato e salvaguardando la propria sicurezza. Alcune società lo hanno già fatto come Pisa (che sarebbe dovuto essere il prossimo avversario del cavalluccio), Entella e Cremonese. I nerazzurri hanno sospeso le attività della sede sociale, i liguri hanno annullato l’allenamento odierno, i grigiorossi hanno disposto programmi di lavoro individuali, sospendendo il lavoro di gruppo. Chiusura invece per Perugia e Livorno rispettivamente di museo e store. Simpatiche iniziative lanciate da parte di Pescara e Venezia. Il delfino ha invitato i propri tifosi a dilettarsi alla Play Station, i lagunari tutelano il settore giovanile mettendo a disposizione video tutorial di allenamento, con recapito ai tesserati anche di una miniball.
Il numero uno del Crotone Gianni Vrenna ha commentato la decisione del CONI con una nota sul sito ufficiale dei pitagorici: “Dopo i fatti degli ultimi giorni era necessario che anche il calcio desse un segnale forte: in questo momento fermarsi è l’unica scelta possibile! Non bisogna mai perdere di vista le priorità e indubbiamente al primo posto c’è la tutela della salute. Noi, da sportivi, abbiamo una grande responsabilità ma anche la possibilità di veicolare i messaggi con più efficacia: in tal senso va anche il mio personale invito affinché tutti noi usiamo le giuste precauzioni per preservare la sicurezza di un’intera popolazione. Inoltre ci tengo a ringraziare pubblicamente quanti stanno “combattendo” in prima linea per far sì che si venga fuori al più presto da questa emergenza. Sono certo che a breve tutto sarà finito e torneremo a condurre una vita normale e a giocare a calcio sostenendo il nostro Crotone ma, prima di allora, impegniamoci tutti insieme in questa sfida!”. A questi si è accodato anche il presidente del Frosinone Maurizio Stripe, ai microfoni di ExtraTv: “Io penso che in questo momento il Coni abbia fatto bene ad assumere questa decisione perché rispetto alla settimana scorsa c’è stata una escalation che a mio avviso non rende possibile la disputa delle partite a porte chiuse in condizione di sicurezza. Per cui già dalla settimana scorsa avevo suggerito al presidente Balata l’ipotesi della sospensione a tempo, fino alla fine del mese di marzo e poi provvedere ad una rivalutazione della situazione. Il presidente ha sentito gli altri colleghi che hanno voluto giocare a porte chiuse. La decisione presuppone uno scenario che si è aggravato da venerdi scorso e per cui il Coni ha fatto bene a tagliare la testa al toro decidendo di sospendere le attività. Io già mi ero allertato ed attivato per cercare di spingere verso una decisione di questo genere facendo leva su tre aspetti secondo me fondamentali: disputare le gare a porte chiuse lede un diritto soggettivo dei tifosi che hanno sottoscritto l’abbonamento; in secondo luogo non si tiene in alcun modo in considerazione la salute degli atleti, dei direttori di gara, degli assistenti e di tutti coloro contribuiscono allo svolgimento dell’evento. Sembra quasi che questi abbiano una sorta di vaccino o una tutela minore. Ma l’ultimo aspetto che secondo me è il più grave è che in un momento del genere, andando a giocare partite a porte chiuse, si vanno a distogliere personale sanitario e forze dell’ordine dal lavoro che stanno svolgendo in una fase così delicata. Non so se tutto questo debba avvenire per far disputare le partite a porte chiuse. Io penso che una sospensione ci possa stare, non è una eresia parlare di sospensione per la Serie B. Ed ho suggerito anche le date in cui si potrebbero recuperare le prossime due giornate. E tutto questo non avrebbe nemmeno influenza sui playoff che invece del 31 maggio si potrebbero chiudere il 10 di giugno. Molto prima dell’inizio dell’Europeo. Per questo dico che la decisione del Coni è saggia”.
Pensiero importante anche quello del patron del Benevento Oreste Vigorito, anche consigliere di Lega B, che commenta l’ipotesi di annullamento del campionato sulle colonne del Corriere dello Sport: “Se ciò accadesse il calcio italiano finirebbe nel baratro. Ho avuto dei colloqui con Adriano Galliani e altri presidenti di Serie A e di Serie B, mi hanno informato dei rumors che stanno circolando su un’ipotesi estrema, e cioè che le autorità, non solo sportive, potrebbero annullare i campionati. Naturalmente, come tutti i cittadini italiani, i presidenti e calciatori si allineano alle decisioni del governo rispetto a un bene prioritario come la salute pubblica. Ma una volta ripristinate le condizioni ottimali bisogna giocare. Bisogna giocare perché un eventuale annullamento del campionato comporterebbe per il calcio non dico la scomparsa ma quantomeno ritrovarsi in un baratro dal quale difficilmente tutti noi ci potremo rialzare. Oltre a una richiesta di danni da parte di sponsor e tv, bisogna pensare anche alla credibilità del sistema Italia, che ne risentirebbe non solo dal punto di vista sportivo. Anche i presidenti di calcio sono imprenditori, non si può immaginare di distruggere aziende che non producono beni materiali ma spettacolo, aziende che soffrono come tutte le altre da un punto di vista economico e finanziario”.
Pubblicando il commento, dichiario di aver letto accuratamente il regolamento e di accettarlo per intero, assumendomi la piena responsabilità di ciò che scrivo. Presto il mio consenso al trattamento dei dati personali, ai sensi del d.lgs. N. 196/2003. La mia identificazione, in caso di violazione delle regole e di eventuali responsabilità civili e penali, avverrà tramite indirizzo IP e non tramite nick o indirizzo email sottoscritto.