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Cori discriminatori contro salernitani, Fiesole a rischio sanzioni perché recidiva

Campo difficile per la Salernitana di Pippo Inzaghi. L’ambiente del Franchi è “ostile” all’Ippocampo dal punto di vista dei risultati. Ma, questo pomeriggio, anche sugli spalti la situazione non è stata diversa, per note ragioni di rivalità. Le scorie delle vicissitudini legate al passato si sono fatte sentire ed è necessario stigmatizzare ciò che va oltre il mero “sfottò”, che in fondo fa parte di questo sport. Si rischia di sconfinare dalla goliardia in altri campi, ben più gravi.

Rischio chiusura

I ripetuti cori della curva Fiesole, zoccolo duro del tifo viola, non saranno passati inosservati agli ispettori di Lega presenti a bordocampo. Un’ampia gamma. Da quelli più goliardici, perché una sparuta minoranza del settore caldo ha ricordato il lancio della bomba carta sul neutro dell’Arechi che costò l’eliminazione dalla Coppa UEFA nel 1998 contro il Grasshoppers. A dire la verità, gran parte di gara ha avuto come sottofondo cori non di incitamento ai propri beniamini ma di sfottò e soprattutto di discriminazione, che ora costituiscono però una recidiva per la curva Fiesole. Non è la prima volta: ad inizio novembre, infatti, si erano ripetuti, questa volta agli indirizzi dell’ex Vlahovic, ora ai rivali della Juventus. Il settore caldo era stato “avvertito” dal giudice sportivo della Lega A, che in quell’occasione aveva disposto una squalifica con sospensiva. Insomma, una sorta di ammonizione. Dopo i ripetuti cori all’indirizzo della tifoseria salernitana, etichettata allo stesso modo dell’attaccante, possibile che vengano presi provvedimenti. Non è passato inosservato anche il “ma come fate senza reddito” che resta al limite tra la goliardia e la discriminazione.

Tafferugli nel pre

Prima del fischio d’inizio, come già accennato nel pomeriggio (clicca qui per leggere) tifosi di opposte fazioni – una trentina in tutto – sono venuti a contatto in viale dei Mille, che collega al settore ospiti. La carica della polizia, prontamente intervenuta, ha poi separato i tifosi. Un pessimo biglietto da visita per il calcio nostrano. Gli spettatori registrati questo pomeriggio al Franchi sono stati 26.286, dei quali 2.300 nel settore ospiti. Proprio i suppporters della Bersagliera non si sono arresi ad una gara fin dall’inizio nelle mani dei viola, tant’è vero che all’85’ non hanno smesso di incitare gli undici in campo, nonostante un parziale rotondo. Inzaghi l’ha notato, è andato a salutare i duemila da Salerno al triplice fischio. Dispiace sentir cantare i nostri tifosi alla fine, vederne così tanti deve essere uno stimolo a fare qualcosa in più”, ha poi dichiarato a caldo in sala stampa. A fine gara i protagonisti del match capitanati da Federico Fazio sono andatati sotto lo spicchio occupato dai sostenitori ospiti, tributando applausi e quasi chiedendo scusa. Sono stati accolti con qualche fischio e soprattutto tanto orgoglio.

Stati generali in parterre

In tribuna autorità del Franchi i maggiori esponenti delle due società. Ha fatto capolino in Toscana l’ad granata Maurizio Milan accompagnato dall’avvocato Francesco Fimmanò. C’era pure suo figlio Filomeno. Sul lato viola, invece, dal palchetto d’onore ha assistito al match il direttore generale Joe Barone accanto a Nicolàs Burdisso: l’ex Roma è attualmente direttore tecnico proprio a Firenze. Avrà esultato Andrea Sottil, ex allenatore dell’Udinese, anche lui questo pomeriggio al Franchi per assistere da vicino alla gara del figlio Riccardo. Suo il secondo gol nel tris complessivo patito dai ragazzi di Inzaghi.

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