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Con Gregucci oltre il 70% dei punti arriva dalle trasferte: Verona avvisato ma bisogna riconquistare l’Arechi

Undici punti in otto partite.  É questo il bottino della Salernitana da quando in panchina siede Angelo Adamo Gregucci, subentrato a Colantuono lo scorso 20 dicembre. Una media di quasi 1,4 punti a partita ma con un incredibile squilibrio tra rendimento interno ed esterno.

Nelle quattro gare giocate all’Arechi con in panchina il tecnico di San Giorgio Ionico, la Salernitana ha raccolto solo tre punti, frutto del successo all’esordio col Foggia nel segno di Vitale. Da quel momento (era il 23 dicembre) la compagine granata ha perso sempre tra le mura amiche arrendendosi al cospetto di Pescara, Lecce e Benevento “vantando” così una media di 0.75 punti raccolti in casa.

Il discorso cambia radicalmente quando la Salernitana gioca lontano dall’Arechi: con Gregucci infatti è arrivata la prima vittoria esterna che mancava dallo scorso 3 marzo e sabato al “Del Duca” è arrivato addirittura il secondo successo in trasferta nel giro di un mese. Otto punti in quattro gare (il 72% dei punti totali raccolto con Gregucci), una perfetta media di 2 punti a partita, la migliore del campionato cadetto se si considerano gli ultimi 360′: medesimo rendimento per Brescia, Benevento e Spezia ma nessuno ha fatto meglio dei granata nelle ultime quattro sfide esterne.

Un buon segnale in vista della partita di venerdì sera a Verona dove la Salernitana non vince dall’1 febbraio del 1998, poco più di ventuno anni fa. Al “Bentegodi” dunque si cercherà l’impresa ma al ritorno all’Arechi (il 26 febbraio con la Cremonese) sarà importante dare anche un segnale nel ‘Principe degli Stadi’, una volta fortino inespugnabile anche per le più grandi.

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