La vittoria esterna contro il Sassuolo manca da ben quattordici anni. L’11 maggio del 2008 Sassuolo-Salernitana non si giocava al Mapei, bensì all’Enzo Ricci di Sassuolo ed era la finale di andata di Supercoppa Serie C. I granata guidati da Brini vinsero 1-0, ma al ritorno persero ai rigori dopo la vittoria dei neroverdi di Allegri nei tempi regolamentari. “Ricordo benissimo quell’annata incredibile, abbiamo riportato la Salernitana nel calcio che conta. Quella partita fu molto intensa e combattuta – dice ai nostri microfoni Emanuele Ferraro, autore del gol vittoria nel match d’andata in Emilia – Se guardo le due squadre oggi, ne hanno fatta di strada. La Salernitana è finalmente dove merita per una tifoseria splendida che ricordo con grande affetto, un affetto che sento anche oggi quando torno a Salerno. Domenica sarà una partita importante e difficile, il Sassuolo gioca davvero bene a calcio, sa palleggiare ed è forte nell’uno contro uno. Ma la Salernitana non è da meno”.
Granata competitivi e ambiziosi
L’ex attaccante, ora allenatore dello Jonica Calcio in eccellenza siciliana, analizza i granata. Ferraro fa anche una considerazione sulle strutture e sul settore giovanile, lui che ha allenato l’under 17 della Salernitana durante la presidenza Lotito-Mezzaroma: “Mister Nicola è preparatissimo, la squadra è ben organizzata e fa vedere belle cose in campo. La società ha fatto un gran mercato, il presidente crede molto nelle potenzialità della rosa e prova giustamente ad alzare l’asticella. Vuole provare a cambiare la mentalità. Devo fare i complimenti a De Sanctis e ai suoi collaboratori per il mercato importantissimo che hanno fatto. Davanti sono arrivati due giocatori del calibro di Dia e Piatek che hanno giocato in grandi club e hanno esperienza internazionale; poi c’è Bonazzoli che ha dimostrato di poter stare in Serie A. A centrocampo è andato via Ederson ma è stato ben rimpiazzato. Mazzocchi in Nazionale è la dimostrazione del gran lavoro fatto. L’organico è completo numericamente e qualitativamente. Il patron Iervolino sta dimostrando di essere lungimirante, vuole investire anche nelle strutture e nel settore giovanile. I giovani sono un patrimonio su cui investire, chi lo ha fatto bene ora è in Champions come l’Atalanta. Alla vecchia società va dato il merito di aver riportato la Salernitana in massima serie e di aver migliorato il centro sportivo. Sul settore giovanile c’erano buone intenzioni ma non sono state seguite dai fatti”.
Step by step
L’ex Taranto commenta anche il campionato di massima serie e la lotta per non retrocedere: “Il campionato di Serie A è sempre difficile, soprattutto per chi lotta per la salvezza. Poi quest’anno c’è l’incognita della pausa Mondiale che cambierà tante cose. La Salernitana è forte e competitiva per salvarsi, ma c’è il Lecce che è una squadra organizzata e il Monza che ha fatto un ottimo mercato. Temo che la Sampdoria possa trovarsi immischiata anche quest’anno; un quadro più chiaro si avrà però tra qualche giornata. Servirà l’approccio mentale giusto in ogni partita. Nel prossimo ciclo che arriverà fino a metà novembre la Salernitana dovrà pensare partita per partita. La squadra potrà certamente contare sulla sua tifoseria che è il dodicesimo uomo sia in casa che in trasferta e non ha paragoni con nessuno in Italia”.
Flashback finale sui ricordi salernitani. Ferraro ha vestito la maglia del cavalluccio dal 2005 al 2008, conquistando una promozione in cadetteria, ma anche nel 2009/10 con una cocente retrocessione in Lega Pro: “Potrei raccontare tanti bellissimi episodi della mia esperienza Salernitana. Ho vissuto una grande gioia con la vittoria del campionato ma anche una grande delusione con la retrocessione. La cosa che mi è rimasta nel cuore è il calore travolgente della gente. Il salernitano è sicuramente un tifoso unico che vive il tifo per la propria squadra come nessuno e guarda sempre se la maglia è sudata”.
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