Passato il Santo, passata la festa. Sul campo la Salernitana si concentra – lo è sempre stata – sul campo e sull’importante lavoro da fare durante la sosta, mentre fuori è countdown per gli incontri con le istituzioni. Non è passata inosservata la freddezza nei rapporti tenuta ieri tra le parti: al solenne Pontificale non un saluto, non una stretta di mano tra Danilo Iervolino (e gli altri dirigenti presenti in Duomo) ed il sindaco Napoli o il governatore De Luca. Entrambi hanno lasciato la cattedrale da uscite secondarie, in sordina, mentre il numero uno granata è stato travolto dall’entusiasmo dei presenti, tra cori, richieste di foto e quant’altro.
Stesso discorso a sera, in processione: primo cittadino in fascia tricolore subito dietro al santo, con gli altri componenti dell’amministrazione ed i rappresentanti delle autorità. Più indietro c’era Maurizio Milan, insieme allo slo Domenico Napoli. L’amministratore delegato ha percorso buona parte del cammino in compagnia di Lello Ciccone, amico di Iervolino ma anche esponente politico forzista. Da sottolineare come la Salernitana abbia inviato in processione anche una folta delegazione del settore giovanile e femminile.
Enzo Napoli getta acqua sul fuoco: “Con il solito clima di cordialità, abbiamo detto alla dirigenza della Salernitana che siamo a disposizione per un incontro per chiarire quali possano essere le soluzioni per il centro sportivo. Abbiamo fatto una serie di riscontri e abbiamo una serie di proposte da offrire. Per quanto riguarda la convenzione dello stadio ci stiamo lavorando, la faremo a brevissimo tempo, aspettiamo anche la disponibilità della società e vedremo. Le incomprensioni? Pettegolezzi”. Però, nella giornata in cui Iervolino è stato pacificamente assaltato da tifosi di ogni età per selfie ed autografi, c’è stato un cordiale… gelo, sicuramente stridente con l’occasione di festa e con i precedenti, per quel che riguarda la presenza dei patron granata a San Matteo (Lotito nel 2012, 2013 e 2015).
La cronistoria degli accadimenti dell’ultimo mese è nota: la Salernitana scrive al Comune per sollecitare la questione stadio e centro sportivo, nello stesso tempo raddoppiando la metratura (20 e non 10 ettari) richiesta per l’area da destinare a “casa del club” e l’amministrazione risponde – anche a mezzo stampa – di essersi attivata, fornendo due opzioni ed aspettando un contatto per incontrarsi; Iervolino affonda e si propone di finanziare i fuochi di San Matteo (“Se il Comune me lo permetterà”), facendo storcere il naso a più di qualcuno in via Roma e non solo, tanto che all’indomani De Luca ribadisce che “la Regione si farà carico della ristrutturazione dell’Arechi, anche con la copertura, per adeguarlo alle competizioni europee”. Infine, dopo qualche giorno, il sindaco Napoli nomina Felice Marotta come consigliere delegato ai rapporti con la Salernitana. Un fedelissimo proprio del governatore. Magari il rischio di litigare non c’è, però la “cordialità” è parsa evidentemente gelida ai più.
La questione Salernitana rischia di provocare anche movimenti politici a Palazzo di Città. Ad alimentarli, a quanto pare anche nella stessa maggioranza, è la nomina di Marotta, oggi 82enne, in pensione, ma negli ultimi cinquant’anni sempre presente negli ingranaggi del Comune come pochi altri e profondo conoscitore anche della stessa materia convenzione Arechi, scritta nel 2014 (poi prorogata più volte, fino all’ultima scadenza di giugno 2023) quando era ancora diggì dell’Ente. Tra chi sussurra l’illegittimità della nomina di un consigliere politico da parte del sindaco, non consentita dal regolamento degli enti locali e chi, di contro, riconoscendo la competenza di Marotta pone comunque l’attenzione sulla necessità di ricorrere alla “vecchia guardia” per arrivare a dama, c’è anche la posizione della commissione sport presieduta da Rino Avella, consigliere socialista. In commissione erano stati invitati anche Milan e Mara Andria nei mesi scorsi, abbozzando discussioni e mediazioni. Nei fatti, la nomina di Marotta esonera la commissione da ogni altro compito al riguardo: “Adesso vorremmo un maggior coinvolgimento da parte dei consiglieri che, da un anno a questa parte, hanno seguito le vicende relative allo sport. Anche la tifoseria granata ha riconosciuto il nostro ruolo, avendo dato prova d’efficienza con il nostro lavoro. Non voglio far polemica ma mi sarei aspettato un coinvolgimento maggiore. Anche perché sulla nomina di Marotta non abbiamo avuto cenni”, le parole di Avella a La Città. Ieri, il presidente della commissione sport ha disertato Messa e processione. Un caso? Chissà. A proposito di tifoseria granata, ieri in processione è stato presente dall’inizio alla fine anche Riccardo Santoro, presidente del CCSC: “Abbiamo richiesto da un mese l’incontro con il sindaco per rappresentare le esigenze dei tifosi rispetto allo stadio Arechi e non solo”, ha ricordato. La sensazione è che se ne riparlerà dopo le elezioni e dopo l’appuntamento con la Salernitana stessa, dunque ad ottobre.
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