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Col Bari per vincere: Martusciello può determinare il suo futuro

Si profila un bivio all’orizzonte. Una vittoria che manca ormai da un mese impone una riflessione; ma la impongono anche le prestazioni opache, soprattutto nei primi tempi, contro Cremonese e Cosenza (volendo giustificare il tonfo con lo Spezia, poiché seconda forza del torneo). Col Cesena la Salernitana aveva cominciato bene, ma poi è rimasta a metà dell’opera, a causa di una inferiorità numerica che le ha tremendamente complicato i piani. Non vi è certamente dubbio che la squadra sia con l’allenatore e che lo segua, l’esultanza di Verde a Cosenza è l’emblema de “la grande unione nello spogliatoio”, usando le parole di Martusciello.

Ma proprio il trainer ha bisogno di battere un colpo, anche per puntellare la panchina. Vincere col Bari significherebbe passare una sosta tranquilla, potendo lavorare con la giusta serenità per ripresentarsi al meglio contro la corazzata Sassuolo. Non vincere significherebbe essere probabilmente al capolinea, con due settimane a disposizione per scegliere una eventuale nuova guida tecnica. Martusciello ha la fiducia di dirigenza e proprietà che però si aspettano un ritorno in termini di risultati. Non è da escludere che qualche riflessione sia già iniziata, dopo i primi 45′ di Cremona, quando Petrachi è sceso negli spogliatoi per strigliare la squadra, per poi osservare in maniera coinvolta la ripresa, dialogando anche a telefono. A Cosenza invece il ds ha riflettuto in silenzio, senza scendere nel ventre del Marulla, ma visibilmente pensieroso e (forse) preoccupato. Fiducia all’allenatore insomma, non sempre prassi in B: Bisoli esonerato dal Modena dopo 3 punti nelle ultime 6 giornate, Valente via da Bolzano con 3 ko nelle ultime 4 gare.

I correttivi

Oggi comincerà la marcia di avvicinamento alla delicata gara col Bari (squadra in serie positiva da 10 gare, ma con 6 pareggi nelle ultime 6). Martusciello dovrà provare a ritrovare la vecchia Salernitana, impermeabile e arcigna lì dietro: i tre clean sheet con Reggiana, Catanzaro e Palermo sono ormai un ricordo. Poi serve pericolosità, guizzo, intuizioni nei pressi dell’area avversaria, dove la Salernitana appare a tratti disarmata. Verde si è per fortuna ritrovato, ma le punte, quelle vere, non segnano da quasi 2 mesi (Simy a segno in Salernitana-Pisa del 15 settembre scorso). Proprio il nigeriano è stato leggermente accantonato nelle ultime 3 gare, Torregrossa pare non essere ancora al meglio e a Wlodarczyk, che promette bene, mancano mestiere e malizia che in B farebbero la differenza. Un mix di componenti da migliorare anche per tornare a fare punti all’Arechi: 2 vittorie (contro Cittadella e Sampdoria) in 6 partite sono decisamente poche.

 

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