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Coda, “re” dei gol in B e grande ex da limitare: regalò una salvezza ai granata e poteva tornare quest’anno…

Massimo Coda e Gennaro Tutino, i due ex di turno, uno in campo e l’altro sugli spalti. La coppia-gol che sembrava da sogno all’inizio della stagione non ha dato alla Sampdoria quello che da quelle parti si aspettavano e sono gli stessi due uomini che la Salernitana aveva cercato in estate per portarli, anzi riportarli a Salerno, poi è andata com’è andata e ora doriani e granata si ritrovano a giocarsi la salvezza in serie B. Due piazze che meriterebbero altri palcoscenici.

L’avversario temuto e… rispettato

Tutino ha vissuto un campionato complicato e ricco di infortuni, è tornato in infermeria e non potrà giocare venerdì a Marassi, invece Coda ci sarà, dopo essere entrato nella storia della serie B segnando nello scorso fine settimana a Catanzaro, avendo agganciato a quota 135 gol Stefan Schwoch nella classifica dei migliori marcatori della cadetteria, contando solo la regular season senza play-off. A Coda sono bastate nove stagioni per ottenere questo bottino, a cominciare dal 2015-16 proprio con la maglia granata, mentre l’ex napoletano ne ha impiegate 12, come ricorda il sito della Lega B.

C’è un interessante retroscena di mercato, perché oltre a Petrachi la scorsa estate in maniera più che concreta, anche Valentini a gennaio sarebbe andato a bussare alla porta dell’attaccante. Che magari avrebbe anche accettato la destinazione, perché il legame con Salerno non l’ha mai nascosto. Non è andato a bussare a Cava de’ Tirreni ma nel frattempo proprio a Genova, ricevendo un secco no dalla società blucerchiata che non ha voluto rinforzare una diretta concorrente. Il direttore sportivo avrebbe voluto riportare a Salerno il centravanti metelliano come vice Cerri, nel corso della ricerca che ha coinvolto anche Henry (rifiuto del francese che per motivi familiari non ha voluto cambiare squadra), Russo del Sassuolo (che poi ha preferito Cesena pensando di trovare più spazio) e il giovane dell’Udinese classe 2005 Pizarro che poteva arrivare sul filo di lana del mercato con il difensore Guessand, poi saltati tutti e due.

Coda alla fine è rimasto a Genova, ha un contratto fino al 2026 e un’età che lo vede avviarsi verso i 37 anni, a novembre, ma non ha ancora voglia di smettere. Anzi… chissà cosa potrà riservargli il futuro, nel frattempo dovrà giocare una partita pesante sotto il punto di vista delle emozioni, lui che da quando è stato ceduto al Benevento per 3 milioni nel 2017, alla Salernitana da avversario ha fatto gol solo una volta. Successe nella partita dell’andata, paradossalmente l’unica che lo ha visto perdere da ex contro la Bersagliera, ma si deve notare anche che a fine agosto la difesa granata era completamente diversa: giocarono Daniliuc, Bronn, Velthuis e Bradaric davanti a Sepe, nessuno di questi, tra chi è stato ceduto e chi dovrebbe sedersi in panchina, sarà della partita a Marassi dal primo minuto. A Ferrari, Lochoshvili e Ruggeri il compito di limitarlo.

Mentalmente ci saranno sentimenti contrastanti per l’attaccante quindi, saranno giorni particolari. I suoi ricordi granata andranno a dieci anni fa, al biennio dal 2015 al 2017 con 33 gol e 10 assist in 85 partite? Forse sì, forse anche ai play-out del 2016 vinti dalla Salernitana contro il Lanciano, quando anche Coda mise lo zampino segnando sia all’andata che al ritorno. Dieci anni dopo è rimasto indiscutibilmente il “signore” della B, passando per Benevento e Lecce, Genoa e Cremonese: l’uomo più temuto e da tenere sott’occhio.

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