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Chi si rivede! De Sanctis, Garcia e quell’amicizia dai tempi della Roma

Salernitana-Napoli è storia di un derby atteso e di tradizioni, ma anche di destini che si incrociano. Come le carriere di Morgan De Sanctis, attuale diesse dell’Ippocampo con un passato fra i pali anche della formazione azzurra, e Rudi Garcia, sulla panchina dei partenopei. Ma, prima del ritorno nel Bel Paese dopo le esperienze alla guida di Marsiglia, Lione e Al-Nassr, la carriera del trainer transalpino è stata legata alla lupa capitolina.

All’ombra dei sette colli

Nella città divisa dal Tevere sbarca Rudi Garcia nel giugno 2013, raccogliendo il testimone giallorosso da  Andreazzoli, a sua volta subentrato a Zeman nel corso della tribolata stagione precedente. Quella formazione si sarebbe poi arresa soltanto alla Juventus di Conte nell’annata record dei 102 punti. Durante la finestra estiva di calciomercato, la società a stelle e strisce di Pallotta acquista Morgan De Sanctis, che chiudeva così la sua esperienza di quattro anni a Napoli. “Bisogna riconoscergli un’intelligenza sopra la media e questo gli ha permesso di entrare in empatia con la squadra, la società, i tifosi, anche con la stampa” diceva il portiere che con Garcia ha attraversato tutte e tre le sue stagioni giallorosse. Un rapporto che l’attuale diesse granata difendeva pubblicamente anche in punto di esonero del tecnico, arrivato nel gennaio 2016: “Spesso sono state fatte considerazioni ingenerose nei confronti di Garcia. Si parlava di allenamenti più leggeri, ma in realtà non era così. C’era la necessità di mettere di nuovo i giocatori davanti alle proprie responsabilità, senza avere più alibi. Alibi che invece noi giocatori eravamo stati un po’ furbetti a prenderci nell’ultima parte della gestione Garcia”.

“Cultura e intelligenza”

“Ha una grandissima voglia e ambizione di migliorare e fare il suo lavoro nei migliori dei modi”, riconosceva De Sanctis ai tempi dell’esperienza giallorossa. Nel frattempo, l’ex portiere di Napoli e Roma ha iniziato la sua carriera da team manager proprio nel club giallorosso, per poi approdare in granata nell’estate del 2022 sostituendo Sabatini. Domani pomeriggio i due si rincontreranno di nuovo, questa volta da avversari in un derby che significherà tanto per le compagini campane in A.

Ma anche la personale “sfida” potrebbe dire molto sul futuro dei due amici: entrambi hanno conosciuto un inizio di stagione caratterizzato da scetticismi e critiche.De Sanctis resta in bilico nonostante il successo in coppa che potrebbe, però, dare nuova linfa mentale. Patron Iervolino ha intenzione di tracciare una linea prima della prossima sosta (al termine di Sassuolo-Salernitana) per giudicare anche l’operato del diesse. Anche Garcia non se la passa bene. Raccogliere il testimone di Spalletti è stato difficilissimo e non sono mancate le critiche nei suoi confronti. “È un allenatore completo, è stato velocissimo ad inquadrare l’ambiente, capire i giocatori che aveva a disposizione. Le sue qualità migliori? Cultura e intelligenza. Sa preparare bene le partite, considera l’avversario nella maniera giusta”, diceva di lui De Sanctis. Ora dovrà metterne sul tavolo i segreti per aiutare Inzaghi a batterlo nel derby.

 

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