Che involuzione! Dalle stelle all’orlo del baratro: Nicola saluta dopo 11 mesi

Un addio inevitabile dopo 335 giorni. Davide Nicola lascia la panchina della Salernitana e lo fa nel peggiore dei modi, dopo una sconfitta pesante ed umiliante. “Finché sarò l’allenatore della Salernitana darò il massimo. Sono entusiasta di quello che faccio e sono convinto che il lavoro ci farà migliorare” aveva dichiarato il tecnico nella sala stampa del Gewiss Stadium, mentre materialmente si consumava il suo esonero (clicca qui per leggere l’articolo).

Davide Nicola al suo esordio assoluto sulla panchina granata contro il Milan nella stagione 2021/22 (foto Francesco Pecoraro)

Un esonero che arriva dopo trentaquattro partite: da Salernitana-Milan ad Atalanta-Salernitana, con un bottino di otto vittorie, dodici pareggi e quattordici sconfitte, 39 gol realizzati e 62 subiti e una media di 1,06 punti a partita. In mezzo, il pareggio col Milan, le rincorsa salvezza con le vittorie contro Sampdoria, Udinese, Fiorentina e Venezia. Poi la paura e le emozioni tra le partite con Empoli e Udinese, con la folle serata del 22 maggio, prima di un’estate non facilissima.

Dopo l’addio di Sabatini e l’arrivo di Morgan De Sanctis, il tecnico evidenziò un ritardo sul mercato a fine luglio, quando parlò di “squadra incompleta”. Pochi giorni dopo, intervenne lo stesso direttore sportivo in conferenza stampa, provando a gettare acqua sul fuoco prima di una serie di arrivi propedeutici all’inizio del campionato. Un inizio di torneo in salita, con il ko interno con la Roma, ma al termine di una prestazione da non buttare completamente. Poi il primo punto a Udine, il successo sulla Sampdoria tra gli applausi dell’Arechi a segnare un inizio di stagione incoraggiante, con tanto di pareggio e vittoria sfiorata all’Allianz Stadium. A inizio ottobre, la prima sbandata, col 5-0 sul campo del Sassuolo, seguito dall’intervento di Morgan De Sanctis in conferenza stampa, quando il diesse puntò il dito contro la fase difensiva che condannò i granata anche alla sconfitta interna con il Lecce. Le vittorie interne con Verona e Spezia diedero respiro al tecnico e punti importanti alla Salernitana, fino all’apoteosi del 30 ottobre, con la vittoria per 3-1 sul campo della Lazio. L’inizio della fine, verrebbe da dire: già, perché nella settimana successiva, la Salernitana ha raccolto un solo punto in tre partite contro Cremonese, Fiorentina e Monza.

Dopo il ko dello U-Power Stadium, la panchina di Nicola ha cominciato a scricchiolare, ma dopo qualche ora di riflessione, la proprietà decise di rinnovare la fiducia al tecnico torinese, con tanto di comunicato ufficiale: “Con rinnovato spirito di coesione e unità si sono ritrovati questo pomeriggio il Presidente Danilo Iervolino, l’Amministratore Delegato Maurizio Milan, il tecnico Davide Nicola e il Direttore Sportivo Morgan De Sanctis unanimemente convinti nel proseguire con il progetto tecnico-sportivo avviato. Una piena e totale condivisione che ha come unico e grande obiettivo quello di portare avanti sempre di più con forza e convinzione il progetto Salernitana attraverso un’idea di calcio a tutto tondo che sia piena espressione ed orgoglio della propria tifoseria, della propria città e che guardi ad un’industria calcistica sempre più proiettata verso l’innovazione e la modernità”.

Evidentemente, il club confidava nella capacità del tecnico di risollevare le sorti della squadra durante la lunga sosta invernale. Il ritiro in Turchia e i primi rinforzi del mercato invernale non sono bastati a cambiare rotta, anzi. Con Milan e Torino, al di là del punto raccolto con i granata, Ochoa ha evitato pesanti passivi. In più, a margine della sconfitta col Milan, un nuovo confronto col ds De Sancits, seguito dal blitz di Iervolino in città per rinsaldare la fiducia nell’operato di dirigente e allenatore. A Bergamo, però, tutte le certezze sono crollate, e si è arrivati alla parola fine.