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Ceravolo confessa: “Salernitana mi cercò anche estate scorsa. Se fossi un imprenditore…”

Prosegue con successo la carrellata di interessanti chiacchierate quotidiane su Instagram condotte da Riccardo Mancini, telecronista DAZN che spesso ha incrociato la Salernitana nelle ultime due stagioni. Nell’appuntamento odierno è intervenuto Fabio Ceravolo, attaccante della Cremonese, che ha parlato anche di ex granata e delle possibilità che indossasse la casacca dell’ippocampo in passato.

“Sia quest’estate che l’anno scorso ci sono stati contatti con diverse squadre e la Salernitana era tra le prime. Come succede spesso, però, poi non si trovano accordi definitivi e non sono approdato in granata, ma la piazza mi è sempre piaciuta. Ho accettato Cremona perché è da tanti anni che manca dal calcio che conta, c’erano i presupposti giusti e ci sono i presupposti per rimediare, mi auguro che il prossimo anno potremo dire la nostra. – le parole della ‘Belva’ nel corso di “B @ home‘ – Tuttavia penso che in Serie B ma anche in Serie A una città come Salerno non abbia eguali. Ogni tanto tra me e me penso che, se avessi tanti soldi e facessi l’imprenditore, prenderei seriamente in considerazione l’idea di prendere la squadra. A gennaio scorso Fabiani aveva quasi definito l’affare col Parma, poi non se ne fece più nulla. Avrebbe ritrovato Gregucci, “che era mio allenatore a Bergamo, ai tempi dell’Atalanta, e siccome il parco attaccanti quell’anno era importante, pensò di schierarmi esterno”.

Poi, un paio di riferimenti ad altri ex granata. “Avendo giocato con Gennaro Troianiello, penso di aver raggiunto tutti i miei obiettivi della carriera (ride, nda). Per Genny ogni giorno era una festa, ci preoccupavamo quando si presentava negli spogliatoi serio. Ribaltava sempre tutto, sempre nudo, poi si metteva i vestiti degli altri, ballava. Poi la famosa scena alla Hulk in cui si strappa tutte le maglie che ha. Non aveva problemi a ricomprare i vestiti”, dice prima di svelare la nascita del suo soprannome: “Fu Jacopo Balestri a chiamarmi ‘belva’ dalle prime volte, quando ero al settore giovanile della Reggina e salivo qualche volta in prima squadra. Mi disse che attaccavo bene gli spazi e tutti i palloni. Erano i primi anni dei social e quando mi sono iscritto ho messo quel nome. A Benevento è esploso quel nomignolo definitivamente. Mi piace, me lo porto dietro e spero possa continuare a portarmi fortuna”.

Infine, un pensiero sull’attualità: “Questa inattività si farà sentire, se il campionato riprendesse sarebbe come ricominciare un nuovo anno. siamo fermi da un mese e passerà ancora del tempo. Ci alleniamo a casa ma non è la stessa cosa. Si ripartirà da zero, anche se la classifica resta la stessa e l’obiettivo sarà di tirarci fuori dalla zona calda con altre motivazioni”.

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