A tutto Mezzaroma. Il patron della Salernitana è tornato a parlare, presentando le iniziative che la società intende proporre per celebrare il Centenario. Dopo mesi di silenzio (esattamente da Salernitana-Cittadella 4-2 di aprile), Mezzaroma ha di nuovo alzato la voce, imponendo però subito regole: “Oggi si parla solo di Centenario, poi ci sarà tempo e modo di affrontare altri discorsi”. Regole che naturalmente verranno trasgredite, ma per un’ora buona l’imprenditore romano presenta tutte le novità realizzate per i cento anni di storia del cavalluccio: “Siamo qui per parlare del centenario e delle iniziative che la Salernitana ha pensato di proporre alla città e alla tifoseria. Il Centenario è un avvenimento importante per la nostra società, abbiamo pensato a una serie di iniziative che possano celebrare questa data così importante“, l’esordio di Mezzaroma che poi inizia a mostrare i frutti di un lavoro svolto di pari passo con associazioni e studi di produzioni.
Si parte dal logo, che “sarà posto su tutto il materiale che riguarda la Salernitana, sia tecnico che promozionale, per tutta la prossima stagione fino al 19 giugno 2020. Il logo ufficiale sarà verrà posto anche sul materiale di gioco”. Nuove divise firmate Zeus, con cui la Salernitana ha sottoscritto un contratto triennale: “La società ha deciso per questo e per i prossimi tre anni di intraprendere una strada nuova per quanto riguarda il rapporto di sponsorizzazione tecnica. Abbiamo ritenuto fosse giunto il momento di percorrere una nuova strada, la scelta di un nuovo sponsor è anche legata al fatto che abbiamo cercato di sviluppare una rete di distribuzione che sia solo della Salernitana. Dopo un’attenta valutazione abbiamo deciso di iniziare con un’azienda giovane, molto dinamica che già ha notevole esperienza. Ho parlato con altre società e me ne hanno parlato tutti bene. Da qui fino al 2022 saremo legati a Zeus”.
E il marchio Zeus sarà presente naturalmente nei nuovi store che la società intende realizzare in vari punti della città. Il primo sarà in centro, il secondo nel centro commerciale Le Cotoniere. Si partirà tra luglio e agosto: “C’è la volontà da parte della società di costruire una rete di store della Salernitana, negozi ufficiali. Inizieremo dalla città di Salerno cercando di allocarli in modo tale da coprire tutto il territorio. Nella nostra programmazione c’è la volontà di aprire store anche nella provincia. Apriremo a partire da agosto uno store gestito direttamente dalla società in zona centrale, alle spalle del corso in Piazza Caduti di Guerra. Sono già iniziati i lavori. I tifosi potranno trovare tutti i prodotti ufficiali della Salernitana, sia materiale tecnico sia merchandising. Ma si potranno acquistare anche i biglietti per le partite. Vogliamo che sia un punto di riferimento per i tifosi della Salernitana. L’altro punto vendita lo apriremo con una sorta di franchising al centro commerciale Le Cotoniere. Stiamo valutando anche una caratterizzazione delle tessere e dei biglietti con il logo del centenario”.
Quindi, il campo. Una festa sarà realizzata il 31 luglio, quando allo Stadio Arechi ci sarà un triangolare intitolato alla memoria del Siberiano con Bari e Reggina: “Abbiamo ritenuto di celebrare anche a livello sportivo il Centenario. Nel corso di quest’anno ci saranno tantissime altre iniziative, incontri nelle scuole per cercare di far appassionare i più giovani alla squadra e alla storia. Vogliamo inoltre donare a tutti i nati in quest’anno un piccolo kit per dimostrare che il nostro auspicio che anche gli appena nati possano diventare tifosi. Abbiamo pensato che la cosa migliore per celebrare il centenario fosse un torneo, che verrà giocato in un’unica serata, con le squadre con le quali i tifosi sono più legati. Con Bari e Reggina ci siamo coordinati per realizzare un triangolare che si disputerà il 31 luglio e lo abbiamo intitolato a Carmine Rinaldi. Un piccolo gesto che però riconosce la passione della tifoseria, speriamo possa essere una festa per tutti”.
Quindi le ultime iniziative, dalla realizzazione di una hall of fame fino alla dedica dei campi e della sala stampa del Mary Rosy ai quattro ragazzi morti nel rogo di Piacenza nel 1999: “L’ultima iniziativa è relativa a una vicenda che ha segnato tutti i tifosi della Salernitana, ovvero la morte dei quattro ragazzi che morirono in circostanze drammatiche sul treno. Abbiamo pensato, con un piccolo contributo, di intitolare i campi del Mary Rosy che è il centro sportivo della Salernitana con delle targhe a Vincenzo, a Ciro e a Giuseppe. Mentre abbiamo pensato di intitolare la sala stampa a Simone Vitale. Infine, una cosa che non ci siamo inventati noi ma che riscuote successo nelle altre società. Per tener vivo il ricordo e creare ulteriore attaccamento alla storia, abbiamo aperto una hall of fame, uno spazio da mettere all’interno dello Stadio Arechi una targa. Verranno ricordati tutti coloro che si sono particolarmente contraddistinti in ambito sportivo ma non solo. Abbiamo pensato di iniziare come prima figura Agostino Di Bartolomei”.
Al termine della presentazione, Mezzaroma non ha potuto non rispondere alle domande sul clima di tensione che si è instaurato tra società e amministrazione comunale, culminata con la festa organizzata in Piazza della Concordia che non ha visto presente nessun membro della dirigenza granata: “Tengo sempre a separare sport e politica, ho un ottimo rapporto con l’assessore Caramanno che ringrazio perché mi ha invitato personalmente all’evento. Purtroppo lo ha fatto con poco preavviso, io ero impegnato purtroppo a Milano in Lega ma l’Assessore mi ha invitato. Noi cerchiamo di fare calcio e sport, non voglio fare polemica con l’amministrazione comunale. Il prolungarsi della stagione non ha aiutato perché ci siamo concentrati su un obiettivo più importante. Per me conta che i tifosi siano stati bene. Quando le persone sono felici io sono contento. Amore, attaccamento per questa città lo abbiamo sempre dimostrato. Io mi considero un salernitano d’adozione. I presidenti siamo anche noi, lo abbiamo dimostrato con i risultati. Venire qui per fare passerella non è più efficace che lavorare a distanza ma seriamente e io e mio cognato lo facciamo quotidianamente.
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