L’avvocato Oreste Agosto ha parlato ai nostri microfoni dopo la decisione del Tar Lazio di respingere il ricorso del Centro Coordinamento Salernitana Club per il divieto di trasferte imposto ai tifosi granata fino al 1 dicembre. L’avvocato fa parte dello staff difensivo scelto da Riccardo Santoro per la battaglia legale: “La giustizia amministrativa cerca di tutelare le amministrazioni di fronte a dei provvedimenti anche particolari. Questa è la prima volta che arriva all’esame di un giudice amministrativo il provvedimento del Viminale. Eravamo fiduciosi anche perché l’avvocatura generale dello Stato non ha fatto alcuna memoria nei confronti del nostro ricorso e contro le nostre tesi difensive. Io penso che la battaglia continuerà perché siamo fermamente convinti delle nostre ragioni e crediamo che il provvedimento del Ministro sia veramente abnorme a meno che non sia previsto dalla norma il divieto di trasferta, così come interpretato dal Ministro. Tanto è vero che quando si parla di divieto di trasferta tra tifoserie, i provvedimenti sono adottati dai Prefetti delle rispettive province. Proseguiremo la battaglia al Consiglio di Stato”.
Le tesi difensive trovano riscontro anche nelle decisioni dello Stato per episodi più spiacevoli rispetto ai fatti di Salernitana-Sampdoria: “Abbiamo portato nel ricorso, ad esempio, la problematica gravissima della partita tra Cosenza e Brescia. Lo stesso abbiamo fatto anche per gli scontri tra gli ultras napoletani e romani, in quel caso ci furono anche feriti: scontri gravissimi con molti daspo. Nel caso della Salernitana, il decreto del Ministro nasce dalla decisione del Giudice Sportivo che ha sancito due partite a porte chiuse all’Arechi. Solo quello è l’atto fondativo del decreto ministeriale. Non ci sono gli estremi delle chiavi violenze applicato alla norma dell’Articolo 7 Bis 1 della Legge 401 del 1989. C’è stata una disparita di trattamento e giustizia, ma il provvedimento così come fatto non poteva essere adottato poiché la ragione di quella norma è chiudere il settore ospiti degli inviati sportivi dove si sono verificati gravi episodi di violenza. Secondo il nostro avviso al limite doveva essere chiuso il settore ospiti dello stadio Arechi per 4 mesi”.
Non è da trascurare anche il racconto della Questura di Salerno su cosa è accaduto durante la gara di ritorno dei playout: “Non si capisce dove sia nata la decisione del Ministro, questo è veramente incomprensibile perché non si riferisce nemmeno alla relazione della Questura. Infatti la relazione della Questura di Salerno portata al Tar non è nemmeno così grave perché testualizza che non ci sono stati scontri con i tifosi doriani. Si parla solamente degli episodi che sono stati sanzionati dal punto di vista singolare con le persone individuate con procedimenti penali in corso. La decisione del Giudice Sportivo ha dato anche delle attenuanti alla Salernitana perché aveva organizzato in modo corretto la prevenzione dell’Ordine Pubblico. Posso collegarmi alla richiesta della Questura di Salerno che voleva i granata nel Girone B in Serie C, ma espressamente il decreto parla solamente della decisione del Giudice Sportivo di chiudere l’Arechi per due giornate. Se c’è qualcosa sotto, non lo so”.
La battaglia dovrebbe proseguire al Consiglio di Stato: “Lo staff difensivo composto da me, Massimo Falci e Carlo Balbiani è pronto al Consiglio di Stato. Chiaramente crediamo forti le nostri tesi difensive e vediamo una debolezza nella decisione del Tar Lazio di respingere il ricorso. Sembra che questa norma possa applicarsi al caso di specie, non sembra che non si possano applicare divieti su altri stadi. Ci sono delle lacune nella decisione del Tar. Vedremo se alla fine vinceremo o meno, ma questo dipende da tanti fattori e soprattutto dal fatto che portiamo la questione in esame ad un Giudice Amministrativo”.