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Inibizione Lotito: ricorso al Coni per evitare decadenza da consigliere federale

Lo scorso 30 aprile era arrivata ufficialmente l’inibizione, di dodici mesi, per Claudio Lotito, a causa della vicenda tamponi in casa Lazio. Alla società biancoceleste 200mila euro di multa, con una scampata penalizzazione. Secondo il procuratore Chinè, Lotito non avrebbe provveduto a far rispettare le norme, per quel che riguarda i controlli sanitari, e a vigilare sulle comunicazioni necessarie alle ASL locali; i due medici Pulcini e Rodia invece non avrebbero rispettato le norme e operato le necessarie comunicazioni.

Il co patron granata e la società capitolina hanno deciso di fare ricorso, al Collegio di Garanzia del Coni, contro la decisione della Corte Federale D’Appello. In particolare per Lotito la permanenza dell’inibizione per un anno farebbe decadere la carica di consigliere federale: “Il Collegio di Garanzia ha ricevuto un ricorso presentato da Claudio Lotito e dalla S.S. Lazio S.p.A., in persona del suo consigliere delegato, Marco Moschini, contro la Procura Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio e nei confronti del dott. Ivo Pulcini e Fabio Rodia, per la riforma della sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC n. 103/CFA  2020-2021, assunta in data 7 maggio 2021 e comunicata in pari data, con la quale, in parziale accoglimento del reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione emessa dal Tribunale Federale Nazionale della FIGC in data 26 marzo/6 aprile 2021,  n. 132TFN/SD, sono state inflitte, a Claudio Lotito, la sanzione dell’inibizione per dodici mesi ed alla società S.S. Lazio S.p.A. l’ammenda  pari ad €200.000,00. I ricorrenti – Claudio Lotito e società S.S. Lazio S.p.A. – chiedono al Collegio di Garanzia di accogliere il ricorso”.

Nello specifico tutta la vicenda fa riferimento agli esiti dei tamponi precedenti ai match Brugge-Lazio di Champions League (28 ottobre scorso), Torino-Lazio di Serie A (1 novembre scorso) e Zenit-Lazio di Champions League (4 novembre scorso). La società biancoceleste (e quindi Lotito, Pulcini e Rodia) infatti non avrebbe tempestivamente comunicato alle ASL la positività ai tamponi dei tesserati (nei primi due casi otto, nel terzo tre), senza comunicare i nominativi dei contatti stretti e senza concordare le modalità di isolamento dei positivi e di quarantena dei negativi. Non è stato inoltre impedito a tre calciatori di allenarsi in gruppo prima del match Zenit-Lazio, non è stato sottoposto ad isolamento un calciatore schierato in Torino-Lazio e non è stato sottoposto ad isolamento un calciatore poi inserito in distinta per Lazio-Juventus dell’8 novembre scorso.

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