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Caso plusvalenze, arrivano i deferimenti. A processo 5 squadre di A e 2 di Serie B

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Arriva il primo atto formale sull’inchiesta “plusvalenze”, l’ennesimo terremoto che sta per abbattersi sul mondo del calcio italiano. Con una nota ufficiale, il Procuratore Federale ha comunicato di aver ultimato l’attività di istruttoria, valutando gli estremi per il deferimento di 11 clubs tra cui 5 di Serie A (Juventus, Sampdoria, Napoli, Genoa ed Empoli) e 2 di Serie B (Parma e Pisa) oltre che di 61 persone che hanno ricoperto ruoli di dirigenti (o soggetti con potere di rappresentanza) per queste società.

Cosa rischiano adesso queste società? Alle squadre di massima serie (tra cui alcune che lottano per salvare la categoria come Samp, Genoa ed Empoli) viene contestata la violazione dell’articolo 31 comma 1, per cui è sanzionata “la mancata produzione, l’alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Covisoc e dagli altri organi di controllo della Federazione”.

Per la violazione di questo disposto, l’illecito è punibile con un’ammenda con diffida, mentre per i dirigenti c’è il rischio squalifica, che sarà poi il processo sportivo a quantificare.

Più grave la situazione delle due squadre di Serie B coinvolte, visto che la  Procura Federale fa riferimento all’articolo 31 comma 2, che punisce chi “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa“. In questo caso la pena va dall’applicazione di punti di penalizzazione alla retrocessione, fino all’esclusione dal campionato.

Questo il comunicato ufficiale:

“Il Procuratore Federale, espletata l’attività istruttoria in sede disciplinare ed esaminati gli atti del procedimento, ha deferito dinnanzi al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare le Società FC Juventus, UC Sampdoria, SSC Napoli, FC Pro Vercelli 1892, Genoa CFC, Parma Calcio 1913, Pisa Sporting Club, Empoli FC, AC Chievo Verona, Novara Calcio, Delfino Pescara 1936 a titolo di responsabilità propria, ai sensi dell’art. 31 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere contabilizzato nelle Relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti quelli consentiti dai principi contabili in misura tale da incidere significativamente, per alcune delle predette Società, sui requisiti federali per il rilascio della Licenza Nazionale, violando in tal modo anche l’art. 31 comma 2 del Codice di Giustizia Sportiva.

Le stesse Società sono state deferite a titolo di responsabilità diretta, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da propri soggetti apicali dotati di potere di rappresentanza e per responsabilità oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere da soggetti apicali non dotati di poteri di rappresentanza.

Con le predette società sono state deferite anche 61 persone fisiche che a vario titolo hanno ricoperto l’incarico di consigliere di amministrazione o di dirigente dotato dei poteri di rappresentanza.”

 

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