La Salernitana preparerà la prossima stagione, quella del ritorno in massima serie dopo 23 anni, nella città di Santa Rita a cui la squadra ha rivolto il suo ringraziamento al termine della sfida di Pescara che ha sancito l’aritmetica promozione.
Il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, è ovviamente molto felice di poter accogliere il club granata ancora una volta, la quarta nella storia dei ritiri estivi del cavalluccio. “Sono sia contento che onorato di ricevere la Salernitana ed i salernitani nella nostra città – racconta ai microfoni di SalernitanaNews.it – ma in particolar modo sono commosso dal gesto della squadra dopo la promozione. Il voto ed il ringraziamento a Santa Rita della Salernitana resteranno per sempre nella storia di Cascia ed hanno portato l’affetto della nostra comunità verso la vostra città. É stato un grande segno in un momento di difficoltà generale, una di quelle cose che ti dà l’orgoglio e la spinta per andare avanti, perché la nostra comunità è stata costretta a rialzarsi più volte, visto che siamo stati colpiti dal sisma, prima che dalla pandemia. Vuol dire che nel mondo ci sono ancora persone con i valori e che nel calcio non ci sono solamente esempi negativi”.
E proprio in occasione di quel momento di spiritualità, De Carolis ha avuto modo parlare con il co-patron granata: “Premetto che seguo il calcio e sono un tifoso della Lazio; ho conosciuto Lotito a margine del saluto fatto qui venti giorni fa. Lo considero un personaggio positivo del calcio italiano, mi ha fatto piacere conoscerlo e scoprire la sua religiosità ed il suo legame con questi luoghi”.
La Salernitana trascorrerà il suo romitaggio estivo al “Grand Hotel Elite” gestito dalla Di Curzio Incoming, su cui De Carolis spende parole di elogio: “Sono albergatori di grande livello che sicuramente organizzeranno al meglio la preparazione della squadra. Pacchetti per i tifosi che verranno? Sono convinto che ci sarà qualche iniziativa, è presto ora per dirlo, ma vista l’esperienza nel settore non ho dubbi sul fatto che qualcosa verrà allestito. Trattandosi del ritorno in massima serie dopo 23 anni ci si può aspettare tanto calore attorno a questa squadra”.
Per De Carolis non sarà la prima volta a stretto contatto con i granata, dopo le esperienze del 2015 e del 2017 (in quell’occasione però fu Roccaporena a ospitare la Salernitana, che di Cascia è frazione): “Nel 2015 ero ancora vice-sindaco, ma ricordo nitidamente l’arrivo di tanti tifosi (era l’anno del ritorno in B con squadra affidata a Torrente nda) e il bel clima che si respirava in città. Ero stato invece appena eletto sindaco nel 2017 con Bollini in panchina e, da tifoso biancoceleste quale sono, andai a parlare con il mister che fu cordialissimo nei miei confronti. Il calciatore che invece ricordo con più piacere è Minala, uno dei tanti passati dalla Lazio alla Salernitana”.
Assist servito su un piatto d’argento per una valutazione sul tema multiproprietà: “Per come sono scritte le norme, mi sembra impossibile che Lotito detenga insieme Lazio e Salernitana. Lui però conosce bene le carte federali e immagino che troverà le soluzioni; sarebbe un peccato aver raggiunto quell’obiettivo e ora dover lasciare la piazza proprio quando c’è da disputare un torneo di Serie A. Se a parlare fosse solo il cuore sarei felice che Salerno continuasse ad avere lui come proprietario e non solo per il gesto prezioso che qui ricordiamo con tanto affetto”.
De Carolis aveva 18 anni quando la Salernitana di Mario Russo andò per la prima volta in ritiro a Cascia, e 20 quando vi fece ritorno con Carlo Soldo in panchina ed un certo Agostino Di Bartolomei in campo: “Ero molto giovane, ho ricordi sbiaditi. Sicuramente la presenza di una figura come quella di Agostino fece clamore in città e generò un movimento mediatico importante. Erano anche tempi diversi, ma ricordo anche di aver scoperto in quell’occasione che a Salerno c’è una grande devozione verso Santa Rita e questo non fa altro che rinsaldare il legame tra le due città”.
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