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Capone spinge i granata: “Con Pettinari e un play può competere per la A. E senza pubblico…”

Reggina-Salernitana è un po’ il derby del sud per eccellenza. Partita ricca di storia, di aneddoti, di passione, al di là del gemellaggio ultratrentennale (fu instaurato nel 1986) tra le tifoserie. Diversi gli episodi da raccontare, tra cui quello dello sciopero inizialmente annunciato e poi revocato nel 1975 dai calciatori granata, che decisero di partire solo a notte fonda per Reggio Calabria in auto (clicca qui per leggere l’articolo).

Tra loro, c’era Antonio Capone: “Sono passati 46 anni e ricordo che optammo per questa protesta perché non ricevevamo da tempo gli stipendi. Alla fine decidemmo di partire e perdemmo pure, forse a causa della stanchezza per il viaggio notturno”. Finì 3-1, per i campani fu Vito Chimenti ad accorciare le distanze con un calcio di rigore a inizio ripresa, dopo il doppio vantaggio locale firmato da Campagna e Megara nella prima frazione. dopo un quarto d’ora, ancora Campagna chiuse la partita. Oggi, l’ex golden boy salernitano segue con grande interesse la formazione di Castori che “se è concentrata e sta bene fisicamente – dice – può ottenere ottimi risultati. Appena cala la concentrazione, le prende. Il tipo di gioco non fa brillare gli occhi con la palla lunga in avanti per l’attaccante, ma produce risultati ed è la cosa più importante: ben venga”. Per Capone “la Salernitana è da playoff, mentre per la promozione diretta vedo meglio attrezzate altre formazioni come Monza, Spal ed Empoli, almeno sulla carta. Tuttavia ho letto della trattativa per Pettinari: se arrivasse anche lui e magari un centrocampista dai piedi buoni che faccia ragionare meglio la squadra lì in mezzo, allora si potrebbe puntare anche a un posizionamento migliore. I granata hanno già discreta fisicità con Djuric – che di testa le becca tutte – ed individualità importanti come Cicerelli e Anderson, lo stesso Tutino ha bei colpi“. Insomma, ancora qualche puntello per l’ex calciatore anche di Napoli ed Avellino, e la Salernitana di oggi potrà continuare a dire la sua. “Il livello del campionato forse si è un po’ abbassato rispetto al passato e anche il Covid ha influito sul campionato. Un esempio è l’assenza di pubblico: magari una mezza partita storta avrebbe fatto nascere subito le polemiche, invece con la tranquillità questi ragazzi sono riusciti anche ad aggiustare o addirittura ribaltare qualche partita casalinga in cui erano andati sotto. Magari con il malumore del pubblico la squadra poteva risentirne ed avere qualche punto in meno, ma ovviamente non c’è la controprova. Certamente contro squadre come Spal, Monza ed Empoli ha perso e non certo per un’autorete: sono squadre più pronte. Ma Castori ha esperienza da vendere in B e sa benissimo che non c’è bisogno di fare un grande gioco per ottenere risultati. Prendiamo il Pescara: gioca bene, ma per fare un gol gli servono due anni! Credo che la Salernitana abbia fatto un percorso soddisfacente finora e la piazza debba essere assolutamente contenta”.

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