AGGIORNAMENTO 18/11 – Il Comune, oggi, ha prorogato la scadenza di presentazione delle offerte per l’acquisto del Campo Volpe (e degli altri beni immobili messi all’asta) poiché la deadline stabilita era oggi a mezzogiorno ma nessuna offerta è pervenuta. Slitta quindi a nuova scadenza l’asta che è stata fissata di nuovo per le ore 12 ma del 5 dicembre con apertura delle buste il giorno stesso.
ARTICOLO 12/11 – La prima asta andò deserta, ora il Comune di Salerno ci riprova. Nell’ottica dell’alienazione di diversi beni di sua proprietà, l’amministrazione ha messo in vendita anche l’area del campo Volpe, attualmente in uso alla Salernitana per il nono anno consecutivo, in forza della convenzione siglata congiuntamente anche per l’Arechi nel 2014 e prorogata più volte. La scadenza è giugno 2023 e Danilo Iervolino non sembra impazzire per la struttura di via Allende.
La base d’asta e le intenzioni di Iervolino
Il Comune ha bisogno di far cassa e spera che nella seconda asta qualcuno possa farsi vivo per acquistare l’area di superficie catastale pari a 40.690 Mq: il prezzo base è di 9 milioni e 744mila euro, l’asta pubblica è ad offerta segreta e la scadenza per la presentazione è fissata al 18 novembre (apertura buste il 21). In passato si era interessata alla struttura (ed ai terreni circostanti, foto aerea in alto del perimetro in vendita, nda) la precedente proprietà granata del duo Lotito-Mezzaroma. Poi non se ne fece più nulla. Per le intenzioni di Iervolino, invece, l’area del Volpe è troppo piccola e non dovrebbe partecipare, salvo sorprese, alla corsa all’acquisto del campo e dei relativi terreni: il presidente ed il suo staff hanno messo gli occhi sui quasi 20 ettari di Fuorni nord, zona adiacente al cementificio e dove in passato sarebbe dovuto sorgere il termovalorizzatore. L’investimento sarebbe ovviamente di gran lunga superiore (20-30 milioni) ma con benefit diversi per realizzare più campi, palestre, foresteria, infermerie e quant’altro. Proprio in quest’ottica verso fine mese dovrebbe tenersi un briefing proprietà-dirigenza-staff tecnico e sanitario per stabilire le priorità progettuali, cosa servirebbe per un centro sportivo all’avanguardia, anche in ottica settore giovanile.
Una veduta del campo Volpe dalla tribunetta
Emergenza campi
Già, perché attualmente al Volpe si allenano e ci giocano tutte le formazioni giovanili della Salernitana, dalla Primavera in giù, più quelle femminili (prima squadra che milita in Serie C e poi U17 ed U15). Impossibile pensare, anche nella più rosea delle previsioni, che dall’anno prossimo si possa già costruire ed avere a disposizione un nuovo centro sportivo di proprietà; il Mary Rosy, comunque funzionale agli allenamenti della prima squadra, non ha tribunette e non è idoneo ad ospitare partite ufficiali (almeno per quel che riguarda il campionato Primavera, che richiede determinati requisiti). Dunque, se il Volpe venisse acquistato da altri privati, dove si accaserebbero – momentaneamente – il settore giovanile e quello femminile della Salernitana? C’è un fatto: il prezzo di base sembra alto e non è da escludere che anche stavolta l’asta andrà deserta. Se così fosse, per un altro anno la società granata potrebbe considerare l’ipotesi di rinnovare l’accordo con l’ente di via Roma.
Serve respiro al movimento giovanile e dilettantistico
Il Volpe, in ogni caso, può rappresentare una struttura strategica per tante altre realtà calcistiche cittadine, posto che il vecchio Vestuti è ormai destinato al rugby (ma sarebbe bello rimodernarlo e dotarlo almeno di un fondo di gioco in erba sintetica, ndr), al pari del campo 24 Maggio ’99 di Sant’Eustachio, dove è impossibile fare altri lavori e posizionare il manto in erba sintetica: nel sottosuolo vi sono reperti etruschi. La città ha assoluto bisogno di spazi da dedicare al calcio dilettantistico e giovanile: il Settembrino e il De Gasperi, gli unici due campi praticabili in erba sintetica, risentono dell’affollamento e soprattutto dell’usura. Il primo viaggia ancora in deroga da tre anni dalla LND, che ha posto come condizione il rifacimento entro il 2023/24 per continuare a giocarci, mentre il secondo (omologato solo per campionati giovanili e di Terza Categoria) è uscito fuori dai radar delle partite ufficiali e non ha ottenuto la proroga. Lì ci si può solo allenare. Come si legge sul Mattino, il Comune di Salerno ha approvato due progetti di restyling delle strutture e ha richiesto i relativi finanziamenti all’Arus: la Regione dovrebbe sborsare, se sarà accettata la manifestazione di interesse ad attingere ad appositi fondi, ben 606mila euro per l’impianto di Fratte e 499mila per il De Gasperi. Peraltro c’è emergenza personale: i custodi scarseggiano e molti andranno presto in pensione. Urgono interventi.
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