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Calcio, ci manchi. Se n’è andato il primo weekend senza partite: quale gara vorreste rivivere?

Il calcio ci manca, inevitabilmente. Se n’è andato il primo weekend senza campionato, l’Italia e Salerno vivono il primo lunedì senza “ma che partita avete visto?” nei commenti alle pagelle giornalistiche sui social. Giusto chiarirlo subito: in rapporto alla situazione sempre più preoccupante in tutto il mondo, si tratta di un argomento del tutto secondario. Non può che essere tema portante, però, di una riflessione su un portale monotematico.

Il primo di un lungo weekend senza biglietti da acquistare, partite da vedere, speranze da portare avanti e – perché no – anche articoli da scrivere. E le formazioni da provare, gli allenamenti da sostenere, gli striscioni da preparare, le trasferte da affrontare. Qualcuno da contestare, altri da applaudire e le (futili) litigate, in campo e fuori, pure sui social. Meglio definirle scambi di vedute, forse. Tutte con quell’argomento che oggi sembra così distante. Eppure, nove giorni fa si giocava, la Salernitana perdeva a Perugia e gli appassionati pensavano all’occasione persa per rinsaldare una posizione importante nella griglia playoff. Chi pensava di far andare avanti il calcio a porte chiuse, con mascherine durante i sopralluoghi prepartita, ha però dovuto ricredersi e fermarsi.

Fine aprile, maggio, partite fino a luglio con speciali deroghe? Oppure playoff e playout? Sottovoce, qualcuno inizia a preoccuparsi anche del fatto che il campionato possa non riprendere più. Preoccupazione sempre da virgolettare e relativa rispetto alle problematiche ben più serie che il nostro Paese si trova ad affrontare. Preoccupazione sempre più fondata, a giudicare dalle parole di Gabriele Gravina, presidente della FIGC (clicca qui per leggere). Come fare per recuperare, dovranno decidere i vertici del calcio, possibilmente senza accapigliarsi come spesso accaduto in passato. Ai tifosi, agli addetti ai lavori e agli stessi protagonisti sul terreno di gioco, non resta che appigliarsi a video, social, alle challenge di Instagram che consentono di restare in contatto con i compagni di squadra, passando per i minimi allenamenti possibili in cortili privati e tra le mura domestiche. Non è facile per nessuno, ma la tutela della salute viene prima di ogni altra cosa. Il sacrificio oggi, varrà una ripresa ancor più bella domani, qualsiasi siano tempi e modalità.

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