Ad accompagnare Emanuele Calaiò nella conferenza stampa del suo addio al calcio, c’era il direttore sportivo della Salernitana, Mariano Fabiani. Il dirigente ha introdotto l’argomento ed è spesso intervenuto nella discussione per effettuare delle precisazioni, spesso anticipando anche lo stesso ex attaccante nelle risposte.
“Si tratta di un semplice anticipo sui tempi, rispetto alla scelta di passare dietro la scrivania già concordata. Calaiò aveva un contratto con noi, pur di venire a Salerno si era decurtato un ottimo ingaggio che aveva col Parma. Non dico le cifre ma è in forza di un contratto che rientra pienamente nel salary cap della Serie B. Niente contratti milionari, ma un modestissimo ingaggio. Al termine dello scorso campionato ma, per la verità, ancora prima di firmare, Emanuele aveva diverse richieste. Come le ha avute quest’anno, mai prese inconsiderazione da parte nostra, né da parte sua perché quando ci siamo accordati aveva già in mente di legarsi a Salerno dapprima come calciatore e poi eventualmente da dirigente, non essendo più un ragazzino. Se intravedo in un atleta e in un uomo le qualità che possono essere messe al servizio della società dal punto di vista dirigenziale, lo faccio sempre. Lo feci con Grassadonia, che ho svezzato come allenatore, e poi con Alberto Bianchi. Ventura era già a conoscenza dell’ipotesi che Emanuele potesse smettere e non ha battuto ciglio”, la lunghissima introduzione del diesse.
Alle considerazioni sui perchè di questa tempistica, rispetto a una decisione da poter prendere anche a giugno 2020 oppure prima dell’inizio della corrente stagione, Fabiani replica così: “Calaiò si è comportato come tutti i calciatori del gruppo in ritiro. Si è allenato con il benestare del tecnico che sapeva tutto. Bisognava aspettare che maturassero tutte le componenti, affinché la cosa si concretizzasse. Oggi possiamo fare un tipo di contratto diverso che lo assorbe all’interno di una struttura. Non c’era tutta questa fretta alla fine dello scorso campionato. Emanuele dovrà somatizzare alcune scelte. Quando Ventura ha accettato la panchina della Salernitana gli avevamo subito detto che la stragrande maggioranza dei calciatori dell’anno precedente avrebbe dovuto fare le valigie. Gli è stato detto anche dell’eventualità di Calaiò, che è rimasto per volere della società, col permesso dell’allenatore”.
Un posto libero in lista over, adesso. “Non arriva nessuno, non reintegriamo nessuno. – afferma perentoriamente Fabiani – Sono contento di inserire un ulteriore tassello importante all’interno del nostro movimento giovanile. Emanuele ha l’esperienza di tanti anni di calcio, migliorerà il nostro movimento a livello di settore giovanile. Curerà la parte tecnica e dirigenziale, andrà a girare per la provincia, vedrà giovani calciatori”.
Infine, un commento sul derby perso due giorni fa. “Il calcio vive di episodi. All’avvio del secondo tempo, se Giannetti avesse fatto gol avremmo potuto vedere un’altra partita. – le parole di Fabiani in proposito -Tutto il rispetto per il Benevento, ma nessuno ha detto che i sanniti hanno fatto il ritiro con qualche giorno d’anticipo rispetto alle altre, cosa che ha portato a una condizione atletica superiore. Avevano più gamba, non ho visto una grande differenza tecnica. Lo 0-2 è bugiardo. Non eravamo fenomeni prima, non siamo brocchi adesso. Il campionato è lungo, l’allenatore si trova a gestire un gruppo nuovo, composto da molti giovani. Ci vuole del tempo. La cosa bellissima è che c’è stata una cornice di pubblico importante e la gente ha comunque applaudito tutti, nonostante la sconfitta. Squadra supponente? Il tecnico conosce altre situazioni, dalla mia angolazione dico che il Benevento sembrava avere un altro passo atletico”.
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