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Buscè aspetta i granata: “Problemi ambientali, ma penso al campo contro avversario costruito per tornare in B”

Ambiente incandescente a Cosenza, dove sono stati venduti pochissimi biglietti per la partita di stasera, un centinaio circa, e c’è una tifoseria in aperta contestazione contro la proprietà Guarascio. La Salernitana deve provare ad approfittarne sapendo però che i lupi vengono da una buona partita a Monopoli.

Il tecnico dei lupi, Antonio Buscè, ieri sera ha tenuto la conferenza stampa pre-partita. “Si sfidano due squadre che erano in Serie B, che l’anno scorso hanno chiuso la stagione come purtroppo sappiamo e che hanno gli stessi problemi a livello ambientale, però io questo non vorrei rimarcarlo, perchè sennò si tralascia la cosa più importante, ovvero il campo. – il suo esordio – Vorrei che tutto fosse diverso, è normale, purtroppo non lo è ma io devo pensare prettamente al campo quindi spero che tutto possa mettersi in maniera lineare. Queste situazioni sono vecchie, ma io sono arrivato ora e devo fare l’allenatore, quindi devo pensare a mettere i miei giocatori in campo contro una squadra forte, la Salernitana  farà un campionato per stare al vertice e risalire subito, dobbiamo cercare di tamponarla e fare la nostra partita essendo uniti con la voglia di fare una grande prestazione. La nostra concentrazione deve essere soprattutto su questo, è il lavoro che sto facendo dal 14 luglio, ho cercato di capire un po’ tutte le dinamiche”.

Il mercato tiene banco anche in Calabria: “Dopo la partita a Monopoli ho detto che servono ancora dei tasselli per completare il puzzle, io cerco di ricompattare il gruppo e avere un unico obiettivo, quello di fare il tutti per uno nel rettangolo di gioco, una frase che nessuno oggi prende più in maniera seria e invece deve essere il nostro motto anche domenica. L’ultimo giorno di mercato è un periodo particolare per tutti, magari ti trovi un ragazzo che ti gioca contro e magari la domenica successiva è con te, lo stesso viceversa, mi metto anche nei panni dei ragazzi e di chi deve gestire questo, anche per noi allenatori non è una cosa idilliaca, però va accettata. Guardiamo in faccia alla realtà, io chiedo compattezza al gruppo e di trovare subito la quadra in partita e giocarla uniti  con la consapevolezza che affronteremo un avversario se non uno dei più forti, che comunque cercherà di risalire subito. Le cessioni? Non metto mai il naso, c’è chi ha finito il percorso, chi ha voglia di continuare, l’allenatore non deve entrare in queste dinamiche che toccano l’interesse dei singoli e delle società, è normale che se vedo un giocatore un po’ giù di morale, mi piace sempre avere una condizione giusta per parlare con un ragazzo, siamo negli ultimi giorni di mercato, se qualcuno deve andare ancora via può farsi male e si intaccano interessi di altri, sotto questo aspetto non metto bocca. Chi si allena con la voglia di dimostrare la domenica, in silenzio mi dice “io ci sono”, faccio leva su questo per fare la formazione, poi dopo la chiusura del mercato tireremo una linea tra chi c’è e chi sarà andato via”.

Tifosi in contestazione, gli ultras rimarranno fuori: “Bisogna avere equilibrio e non creare altre problematiche rispetto a quelle che ci sono già. Mi dispiace della contestazione dei tifosi, sarebbe bello che ci fosse una situazione di tranquillità nonostante le problematiche, sarebbe bello che il quotidiano si vivesse diversamente, è il desiderio di tutti gli allenatori in qualsiasi piazza. Purtroppo non sono il salvatore della patria, cerco solo di fare il mio lavoro al meglio possibile. La speranza è che città, tifosi, società in futuro siano più compatti. La mia medicina è il campo, i risultati, per cercare di portare più serenità”.

Buscé elogia la Salernitana: “Ha giocatori importanti, fisici, di qualità, che hanno fatto per anni categorie superiori, ha un po’ tutto per metterci in difficoltà. Noi dobbiamo pensare a quello che andremo a fare. Dobbiamo capire bene subito l’avversario dai primi secondi, appena l’arbitro fischia dobbiamo già entrare in partita e metterci qualcosa in più noi per creargli problemi”.

La situazione a Cosenza non è delle migliori, il tecnico torna sullo stato psicologico: “La situazione quando sono arrivato era più drammatica di quello che potevo aspettarmi a livello mentale. Il lavoro dell’allenatore è anche toccare le corde giuste di ogni giocatore e di questi mal di pancia che possono succedere dopo la scorsa annata. Capisco le dinamiche, bisogna capire bene la volontà di ogni singolo ragazzo perchè il discorso generale non vale per 30 ragazzi, bisogna fare colloqui individuali, ognuno ha la sua esperienza e le proprie cose, io e lo staff abbiamo fatto questo lavoro. Prima di essere giocatori sono degli esseri umani e su questo non si scherza, il problema di uno non può essere uguale a quello dell’altro. Con la trasparenza e la serietà, quando ti esponi in prima persona a tu per tu con un calciatore e cerchi di dargli una mano, questo viene sempre apprezzato e questo ho cercato di fare dal primo giorno”.

Alla seconda giornata, la strada del Cosenza non è ancora delineata. Buscè cerca di tenere equilibrio: “Cosenza è una piazza difficile ma anche che dà tanta visibilità e grandi opportunità, ha una storia alle spalle, una tifoseria da Serie A. Per quello che possiamo fare, tutti noi dobbiamo cercare di portare più entusiasmo, chi approderà qui negli ultimi giorni di mercato deve capire bene che deve avere le motivazioni giuste e attaccamento alla maglia. Il gruppo lavora, ho trovato ragazzi disponibilissimi, veniamo da una buonissima prestazione col Monopoli, abbiamo mantenuto i piedi per terra: ho visto cose molto positive ma anche cose negative, errori su cui abbiamo cercato di lavorare. Quando pensi che non devi più migliorare, si diventa presuntuosi. Serve umiltà e il gruppo lo ha capito. Qualcuno dei nuovi potrebbe giocare dall’inizio, sono arrivati ragazzi che hanno perso le 5 settimane di ritiro importanti, un po’ di più ha fatto Ferrara con il Benevento, gli altri hanno fatto solo lavoro singolo con qualche preparatore, non hanno fatto lavori con la squadra di campo e non è una cosa normale, quando arrivano c’è il rischio dell’infortunio, bisogna portarli piano piano ad aumentare il minutaggio”.

 

 

FOTO DA COSENZA CALCIO

 

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