Boulaye Dia lascia il Villarreal ed è pronto a firmare per la Salernitana. L’attaccante senegalese – di passaporto francese, dunque comunitario – firmerà questa sera il suo contratto con il club granata: chiuso l’accordo con il sodalizio spagnolo per il prestito oneroso (1,5 milioni) con diritto di riscatto a 11,5 milioni per il giocatore classe 1996, autore di 7 gol in 35 partite ufficiali l’anno scorso tra Liga, Champions League, Coppa del Re e Supercoppa Europea. È atteso stasera a Salerno, sarà disponibile per la partita contro l’Udinese.
Il super salto
La storia di Boulaye è molto particolare. Si è fatto praticamente da solo, conquistando anche la Nazionale del suo Paese (17 gettoni e 2 gol al momento), partendo da tante difficoltà anche familiari: basti pensare che fino a quattro anni fa giocava nell’equivalente della nostra Serie D in Francia, con la casacca dello Jura Sud. Nel 2018 lo notò lo Stade Reims, abile a fargli fare il super salto direttamente in Ligue 1: 28 gol complessivi in 88 gettoni con il club biancorosso, che nell’estate 2021 lo ha venduto per 12 milioni al Villarreal. La medesima cifra che il “sottomarino giallo” ha voluto ricavare dal riscatto del giocatore, qualora la Salernitana dovesse esercitare il diritto.
Quanta sfortuna da ragazzino!
Dia faceva l’elettricista per aiutare concretamente la sua famiglia: è il sesto di sette figli. Era arrivato quasi all’idea di lasciare il calcio, dopo diversi tentativi di accostarsi al professionismo falliti anche a causa della sfortuna. Nel 2008, a soli dodici anni, non riuscì a prendere parte ad un provino con il Saint Etienne a causa di un guasto – durante il viaggio – all’autovettura del padre, che doveva accompagnarlo nei 160 Km circa da percorrere partendo da Oyonnax, città natale del ragazzo. Era una vecchia Renault 21, come si legge nel ritratto di Dia pubblicato qualche anno fa da France Football: papà Dia, già scettico per il futuro nel calcio che avrebbe potuto comportare più rischi che certezze economiche, fece dietrofront. Anche la madre, casalinga, ha sempre pensato che il calcio non potesse rappresentare una via di guadagno certa, ma Boulaye non ha mai mollato. Anche quando a 15 anni fu scartato dal Lione, con cui effettuò diversi provini. Alla fine, galeotta fu una… radiografia: tre giovani calciatori erano in lizza per un posto e il sodalizio transalpino decise di puntare su altri elementi, dopo aver sottoposto tutti e tre all’esame rx del polso per valutarne le prospettive di crescita: all’epoca Dia era più mingherlino degli altri, oggi è alto 180 centimetri.
Perseveranza
Da piccolo il suo idolo era Robinho. Era già forte quanto i fratelli più grandi, che spesso lo portavano a giocare in strada con loro. Già a sette anni aveva ben chiaro il suo obiettivo: fare il calciatore professionista ed impegnarsi al massimo per perseguirlo. Il Plastic Vallée di Oyonnax è stato il suo primo club giovanile. “I miei fratelli maggiori erano buoni giocatori, ma non hanno fatto le scelte giuste. Ne ho preso spunto per non commettere gli stessi errori. Pensavo che ce ne dovesse essere almeno uno di giocatore professionista in questa famiglia. Ho fatto di tutto per diventarlo. La vita è fatta di scelte, ma devi fare quelle giuste”, le parole dello stesso attaccante neo granata sempre a France Football.
Il lavoro e… il sogno
A 15 anni entra nelle giovanili dello Jura Sud, club dilettantistico. Poi, dopo qualche anno, è costretto a mollare tutto a causa delle precarie condizioni di salute del papà, frattanto impossibilitato a lavorare. È in quel momento che Boulaye deve salire in cattedra per aiutare la famiglia a mettere il cosiddetto piatto a tavola. Dapprima fa l’agente assicurativo guadagnando su commissione, poi l’operaio. Infine, valorizza il suo diploma da elettricista: “Se non ci fosse stato il calcio, avrei continuato così. Ho fatto l’elettricista per due anni, un periodo che mi ha insegnato i valori della vita. Dovevo alzarmi molto presto la mattina, a volte lavorando di notte, quando faceva freddo e tutti dormivano. Ove mai dovessi farlo di nuovo, lo farò”. Nel 2017 un altro provino fallito in Galles a causa di un infortunio, poi l’esplosione nella D francese ed un primo contratto amatoriale. Lo Stade Reims lo adocchia e lo porta in Ligue 1. Da lì è storia recente, oggi eccolo alla Salernitana.
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