Roberto Breda promuove la prova dei suoi al Rigamonti, ma non nasconde come ci sia bisogno di miglioramenti: “Non siamo partiti male nei primi 10′, ma l’episodio del gol annullato ci ha tolto sicurezza e abbiamo faticato a trovare le linee di passaggio. Nella ripresa il Brescia ha avuto situazioni importanti. Anche noi abbiamo avuto delle situazioni importanti, con Verde che poteva fare qualcosa in più – ha detto l’allenatore in sala stampa -. Fa piacere trovare una certa solidità, abbiamo ancora tanto da migliorare però. Nella B bisogna fare punti. Dobbiamo crescere su tanti aspetti, soprattutto nella finalizzazione nei venti metri. La squadra ha avuto equilibrio. Questo gruppo ha tante alternative, con giocatori che possono cambiare in corso d’opera le parite. I ragazzi si sono messi a disposizione. Abbiamo dei margini di miglioramento importanti. Fa piacere riavere il patron anche in trasferta, al di là dei fatti dimostrati col mercato, fa enormemente piacere la sua presenza, come fa piacere che si stia ricreando unità tra squadra e tifosi. Se tutte le componenti sono unite, possiamo tutti arrivare allo stesso obiettivo”.
L’allenatore ha commentato la gara anche a LiraTv: “La partita è stata un po’ particolare, siamo partiti bene ma l’episodio del gol annullato ci ha tolto qualche sicurezza. Nel primo tempo abbiamo insistito su delle situazioni che potevamo fare diversamente. Nel secondo tempo la partita è stata combattuta. Loro hanno avuto un’occasione importanate, ma noi sia con Daniele prima che con Cerri che è scivolato ci siamo stati. È importante non aver subito gol per la seconda volta consecutiva, abbiamo dei margini di miglioramento enormi. Ti permette di dare continuità e continuare su un certo lavoro sapendo che come squadra abbiamo potenzialità per fare molto di più.
Abbiamo fatto un po’ di errori gratuiti. Qualche cross potevamo farlo meglio. In certe giocate potevamo essere più incisivi. Abbiamo grandi margini di miglioramento. Nel secondo tempo abbiamo creato due o tre situazioni importanti con le ripartenze. Dobbiamo essere bravi anche a dare continuità e a dare più sicurezza. È la base per fare un discorso di miglioramento di squadra e di qualità.
Amatucci? L’ho tolto perché avevamo bisogno di caratteristiche diverse con Caligara e Soriano assieme. Non è che stessimo soffrendo, ma volevamo fare qualcosa di diverso.
Scelte di gioco poco offensive? I due attaccanti sono sempre giocatori offensivi. I cambi ci offrono quel qualcosa che smuove e crea due o tre situazioni importanti. Siamo partiti da ultimi, non possiamo giocare con 27 attaccanti. Se la situazione fosse stata diversa avremmo potuto giocare diversamente. Non è tempo di sperimentare.
Gestione dei giocatori? Il gruppo è un gruppo di bravi ragazzi, tutti professionisti e professionali. Prima eravamo tanti, 33 giocatori possono essere un problema. L’atteggiamento è giusto, in settimana devo trovare il modo di rendere tutti partecipi con rispetto delle gerarchie e della gara. Il mercato è stato importante, ci ha permesso di fare punti. Tutti i gol e i punti fatti sono frutto dei ragazzi che vengono dal mercato. Non esistono più “i nuovi” o “i vecchi”, esiste soltanto il gruppo.
Osare di più? Ognuno è libero di dire quello che vuole. La mia analisi deve essere improntata ad ottimizzare le caratteristiche di un gruppo e cercare di fare sempre meglio. Mi metto in discussione, ma so che in Serie B l’equilibrio fa la differenza. Forse qualcuno ha la memoria corta, perché io a Salerno ho già allenato ed eravamo molti offensivi. Il calcio propositivo mi piace, ma bisogna partire da una base di equilibrio che ti fa portare a casa i risultati. Si lavora e si fa, poi ognuno può dire quello che vuole.
Discorso degli ultras alla squadra e Iervolino? La società è presente non solo per la presenza, ma anche sul mercato. La presenza dei tifosi e l’incitamento fa enormemente piacere ma era già chiaro dalle ultime partite in casa. Siamo tutti compatti e vogliamo raggiungere quest’obiettivo. Poi sta a noi con le prestazioni far punti, ma più siamo uniti e più sarà facile essere squadra
Non salvarsi sarebbe un peccato mortale per società e piazza, ma non bisogna fare chiacchiere”.
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