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Boulaye, ora parola al campo! E la società tratta una rimodulazione del contratto

Dal 28 agosto, giorno del gol all’Udinese, al 27 settembre per tornare in campo – magari per una fetta piccola di partita, da subentrato – e mettere la parola fine alla telenovela. Con un bel “but”, il gol in francese, che sarebbe ciliegina. Boulaye Dia parte dalla panchina oggi al Castellani-Computer Gross Arena e ricomincia la sua stagione granata dopo aver saltato tre partite che hanno prodotto la miseria di un punto per la Salernitana. Resterà fino a giugno, fino a gennaio? Tocca al campo, innanzitutto.

La società e il procuratore del calciatore, Vadim Vasilyev, stanno però trattando una rimodulazione del contratto in scadenza nel 2026. Inevitabile, dopo quanto accaduto, che si andasse a discutere dell’argomento. Fin troppo evidenti le motivazioni che hanno provocato il cortocircuito, con buona pace dei soliti commentatori social della prima ora abilissimi a sparare sentenze o insulti nei confronti della stampa, salvo poi sparire quando il tempo galantuomo fa comprendere meglio grazie anche a dettagli aggiuntivi. Un classico intramontabile. Si è trattato di cortocircuito probabilmente scoppiato non casualmente dalle 24 ore che hanno preceduto la fine del calciomercato fino a pochi giorni fa, quando l’ennesimo controllo medico ha sancito l’assenza di problemi fisici e Dia ha ricominciato ad allenarsi con i compagni con la prospettiva di giocare. Ma non è detto che non si possa mettere pietre, anzi macigni sopra. Almeno fino a gennaio.

Stando all’odierna edizione del Mattino, la direzione sportiva – su input del presidente Iervolino – starebbe trattando alcuni cambiamenti nell’accordo contrattuale con Dia: l’offerta sarebbe quella di aggiungere ulteriori bonus sui gol segnati e contestualmente reintrodurre la famigerata clausola rescissoria senza scadenze, che non dovrebbe essere inferiore ai 25 milioni. Insomma, una promessa della serie “portami un compratore da X milioni, e quindi fai tanti gol per meritartelo, ed io ti lascerò andare”. Virgolettato totalmente esplicativo, va chiarito. Il procuratore del calciatore, ex diplomatico dell’Unione Sovietica con un passato da massimo dirigente del Monaco che vide tra i pali anche De Sanctis nel 2016/17, si è da quattro anni riscoperto procuratore ed ha acquisito la procura di Dia quest’estate, non senza sorprese. La conoscenza col ds granata può favorire un accordo.

Naturalmente occorrerà incontrare il favore delle due parti. Si sta discutendo e nessuna modifica al vincolo sarebbe stata ancora operata ma la presenza in distinta oggi del giocatore è pezzettino importante per imboccare la strada giusta. A gennaio ci sarà la Coppa d’Africa e non converrebbe in primis a Dia fare braccio di ferro con il club e non giocare nei prossimi mesi: perderebbe la forma giusta e la possibilità di difendere il titolo di campione con il Senegal. Nello stesso tempo proprietà e diesse lavorano anche per non farsi trovare impreparati qualora già a gennaio suonassero nuovamente sirene di mercato sul conto del classe 1996.

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