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Bonazzoli, epilogo mesto con 8 esclusioni di fila: “Gioca chi veramente lavora per la squadra”

Netto, elegantemente tranchant il giudizio di Paulo Sousa su Federico Bonazzoli. L’attaccante di Manerbio chiude la sua stagione con 24 presenze e 2 reti. In realtà la sua stagione era finita il 16 aprile, però lui non lo sapeva. O forse lo immaginava? Chissà, dipende da cosa gli avrà detto effettivamente l’allenatore nel chiuso dello spogliatoio per motivare l’esclusione totale maturata anche a Cremona: è stata l’ottava partita consecutiva in cui l’ex interista è stato tenuto inchiodato alla panchina senza neppure farlo riscaldare. Circostanza abbastanza indicativa già di per sé ma ancor più se si considera che nelle ultime giornate la squadra era già salva.

Questione di atteggiamento?

“Non ha problemi fisici, è un giocatore straordinario, tecnicamente fortissimo ma io faccio giocare chi veramente lavora tantissimo per la squadra. Si tratta di una decisione tecnica”, ha detto ieri Sousa in sala stampa. L’ipotesi più verosimile, dato il valore tecnico indiscutibile del ragazzo classe 1997, uno degli attaccanti potenzialmente più forti in rosa ma anche del campionato per qualità e caratteristiche, è che le ripetute esclusioni siano figlie di allenamenti lontani dagli standard che il tecnico portoghese richiede. Il ciclo di Bonazzoli alla Salernitana, soprattutto se il progetto tecnico venisse confermato in toto, sembra vicino ai titoli di coda. Toccherà alla società, se lo riterrà opportuno, spiegare nei dettagli l’accaduto e le motivazioni delle ripetute estromissioni. C’è da dire che nelle quattro occasioni in cui Sousa gli ha dato chances il giocatore non è riuscito a sfruttarle a dovere. Un dato di fatto. Titolare contro la Lazio e sostituito dopo un’ora (di fatto la sua ultima apparizione all’Arechi, era il 19 febbraio), Bonazzoli non è riuscito a incidere nei tre successivi spezzoni che l’allenatore gli ha concesso a Milano contro il Milan, a La Spezia e a Torino. Cosicché è stato messo da parte.

Il futuro

Ora occorrerà trovargli una nuova collocazione. Missione non semplicissima proprio per via dell’annata incolore. Il neopromosso Frosinone potrebbe rappresentare una soluzione e non è da escludere che le società dialoghino a stretto giro. Da non escludere ipotesi estere, sebbene nel recente passato l’attaccante abbia rifiutato il trasferimento fuori dall’Italia (fu cercato in Grecia). Di certo l’investimento di 5 milioni della scorsa estate, fortemente voluto dal presidente Iervolino che credeva nel giocatore, non è stato ripagato. Solo un anno fa era tra gli eroi della salvezza, offriva signorilmente brioches col gelato ai tifosi ed era reduce dalla sua migliore stagione in carriera, con la doppia cifra in massima serie. Ora è tutto tremendamente lontano. Sembra non rientrare più nei progetti non solo tecnici ma anche societari. L’ingaggio di Bonazzoli, per giunta, è molto consistente (1,5 milioni a stagione). Comincia un mese di riflessioni sul da farsi.

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