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Bombardini e quel rigore al Toro: “Mi chiamò l’Arechi. Treno salvezza perso, serve spavalderia”

“Bombardini fa gol”. Da quel primo febbraio 2004 a oggi, quasi riecheggia il Principe degli stadi nel rievocare le sfide tra i granata. Nonostante un numero di precedenti abbastanza esiguo, la storia di Salernitana-Torino passa, inevitabilmente, dal rigore di Davide Bombardini. “Con quello stadio erano partite che valevano il triplo per noi, a ogni vittoria una festa”ricorda il trequartista nativo di Faenza.

Bombardini-Di Vicino nel ’04

Serie B, annata 2003/04, sul dischetto al 77′ non si presentano i rigoristi designati da Stefano Pioli, ovvero Di Vicino e Bogdani. La folla di un Arechi gremito dai 15.000 (purtroppo, cornice ben diversa da quella di sabato prossimo) acclama l’ex Roma che fredda il Torino. Dieci minuti dopo, il raddoppio di Di Vicino“Ricordo lo stadio  pieno in quell’occasione, noi per di più non eravamo neanche in un momento positivo. – ha ricordato l’ex fantasista ai nostri microfoni – Poi c’è stato un momento in cui eravamo settimi in classifica e la piazza sognava, ma a dir la verità non avevamo una squadra per competere realmente e andare in serie A. Era in pratica un’A2 quell’annoc’erano Cagliari, Torino, Fiorentina, Catania, Messina, Genoa”. Il ricordo della gara, seconda del girone di ritorno, che regalò i tre punti ai granata è stampato nella mente di Bomba: “In quella partita ci fischiarono un rigore a favore al 77’, il rigorista era Di Vicino ma alla fine vidi che non c’era nessuno sul dischetto, nel mentre sentivo tutto lo stadio che invocava “Bombardini fa gol” e andai io. Alla fine segnai. Il 2-0 lo siglò Di Vicino e fu una bella partita”.

Salvezza? Treno ormai perso

La Salernitana avrà il difficile compito di invertire la rotta per tentare il miracolo sportivo. Ma anche sfatare un tabù: da quel match del primo febbraio 2004 (2-0) il Toro è sempre passato indenne all’ombra del castello d’Arechi. E quelle di Bombardini e Di Vicino sono le ultime marcature dei granata dei sud nei precedenti: “Verranno a Salerno per fare punti, ovviamente sarà una gara non facile. La Salernitana deve giocare sfrontata, non può più fare calcoli. Spavaldi, testa alta e via“. 

Da un Salernitana-Torino all’altro, nel saturday night la truppa di Davide Nicola ospiterà i granata del nord, che mancano all’Arechi dal 18 settembre 2009 (0-3). “I ragazzi di Juric hanno tutto da perdere – afferma Bombardini – mentre Ribery e compagni tutto da guadagnare, facendo un bel finale di stagione. Devono solo giocare le partite per vincere e non devono aver paura”. Ma Bombardini è scettico su quel 7% (oggi probabilmente ridottosi). I granata non sono dati per spacciati dall’aritmetica, questo è l’importante, ma l’ex Roma ha dubbi sulle chances: Il primo dentro-fuori c’è già stato contro il Bologna. Era l’ultima possibilità e ormai è tardi. A meno che non succeda un miracolo, il calcio ci ha abituato. Se non hai mai fatto punti fin adesso non vedo come la Salernitana possa vincere proprio ora. I granata non hanno mai avuto la meglio in due partite di fila e mi sembra un po’ surreale farlo ora, a fine stagione”.

Colpa del trust

Ai nostri microfoni, l’ex centrocampista granata ripercorre la stagione della Salernitana. Una vendita che doveva essere anticipata e una situazione che, con il passare dei mesi, ha fatto sprofondare la squadra: La Salernitana è stata affossata dalla precedente proprietà che non ha ceduto subito e ha preferito “congelare” la squadra in un trust. Se fosse arrivato Iervolino dall’inizio le cose sarebbero andate meglio. Nonostante ciò, con i sé e con i ma non si fa la storia e il calcio, ma sicuramente peggio di cosi non sarebbe potuta andare. Rimane un’esperienza di un anno in massima serie, un presidente nuovo e sempre entusiasta. Per quanto riguarda gli anni a venire, quindi, Salerno può contare su una proprietà e, soprattuto, su una forza economica non indifferente. Per fare calcio a certi livelli bisogna investire e devi avere le spalle solide. Ora ci sono, bisogna ripartire da ciò e dalla grande competenza che metterà a disposizione il presidente”. 

Ma Bombardini confida nella nuova proprietà: Quando ti vuoi salvare devi prendere già giocatori pronti. La proprietà ha preso calciatori che non conoscevano il campionato italiano e in questi casi ci vogliono sempre minimo due tre mesi per farli ambientare. Quindi si stanno ambientando ad aprile-maggio quando il campionato è ai titoli di coda. Iervolino sapeva di aver preso una situazione già di per sé disperata, la Salernitana non era attrezzata per la Serie A e non si poteva cambiare tutto in una volta. Sicuramente il nuovo patron ha migliorato la situazione, ma è sempre dura fare tutto ciò in corsa”.

E Bonazzoli…

Tra i calciatori attualmente in granata, Bombardini non nasconde un suo debole per Federico Bonazzoli, il più attivo del reparto avanzato assieme a Milan Djuric: A me è sempre piaciuto Bonazzoli, fin dai tempi della Sampdoria in realtà. Può dare di più di quello che sta dando e penso che presto verrà fuori. Ha sempre fatto campionati altalenanti in quanto a presenze in campo, ora invece è maturo per stabilirsi. Quest’anno ha giocato con più costanza in maglia granata”.

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