Reggina-Salernitana lunedì alle 21 chiuderà il ventesimo turno. “Sarà una bella partita, equilibrata e combattuta – dice il doppio ex Erjon Bogdani, intercettato dalla redazione di SalernitanaNews.it – La Reggina è una buona squadra, sta attraversando un discreto momento e vuole confermarsi, mentre l’ippocampo ha voglia di fare cose importanti. Andrà a Reggio per imporre il suo gioco e fare punti. Sarà bruttissimo giocare senza pubblico, considerando anche il gemellaggio tra le due tifoserie. Al Granillo ci sarebbe stata una cornice fantastica. Queste due squadre sono sicuramente penalizzate dalle assenze dei propri tifosi ed avrebbero potuto fare meglio, soprattutto la Reggina. Il pubblico di Salerno sarebbe stato contentissimo di andare allo stadio, vedendo questa Salernitana”.
Il gigante albanese ha vestito la maglia amaranto e quella granata. Fu proprio la Reggina, nel gennaio del 2000, ad acquistarlo dalla Dinamo Zagabria e a dare il via ad una carriera italiana durata tredici anni. Nel 2003/04 ha fatto tappa a Salerno, dove vive tutt’ora dopo aver convolato a nozze (nel 2010) con un’avvocatessa salernitana. “Non mi aspettavo la Salernitana così in alto in classifica, ha fatto un ottimo campionato. Allo stesso tempo non credevo di vedere la Reggina così in basso a questo punto di un campionato che comunque è lungo. Capitano alti e bassi, c’è ancora un intero girone di ritorno da giocare – sottolinea Bogdani – La Salernitana dovrà confermarsi ad alti livelli e non sarà semplice. Ci sono squadre ben attrezzate e che si sono rinforzate in questo mercato. L’Empoli sta facendo benissimo, è una squadra quadrata. Il Monza poteva avere più punti. Ha grandissimi giocatori, ma serviva un po’ di tempo per farli ambientare. È un gruppo completo in tutti i reparti e può ambire a salire direttamente in Serie A. Lecce, Frosinone e Pordenone avrebbero potuto fare di più, ma penso che verranno fuori. Ci sono anche Spal e Chievo. Mi auguro che i granata possano andare direttamente in A, ma già arrivare ai playoff è un obiettivo raggiungibile. La Salernitana dovrà migliorare certamente il rendimento contro le dirette concorrenti”.
Da ex attaccante Bogdani commenta anche la stagione delle due coppie gol, Djuric-Tutino da una parte e Ménez-Denis dall’altra: “I due attaccanti granata stanno facendo ottime cose. Qualche gol in più di Djuric servirebbe per raggiungere qualcosa di importante. È uno però che fa tanto lavoro per la squadra ed è anche merito suo se Tutino sta andando spesso in rete. Certamente ci si aspettava di più da Ménez e Denis. Il torneo è lungo e avranno tempo per riprendersi. Anche Denis lavora tanto per i compagni, è generoso, ma ha sbagliato qualche rigore di troppo che poteva regalare qualche punto in più. Le valutazioni comunque andranno fatte a fine stagione”. L’ex punta del Siena dà un giudizio anche sull’attuale tecnico granata, sulla rosa e sul connazionale Frédéric Veseli. Bogdani, miglior marcatore di sempre della nazionale albanese con 18 reti, conosce bene il difensore, essendo stato assistente del CT De Biasi nel 2015: “Castori finora sta facendo benissimo e questa scelta sta dando ragione alla società. Bisogna capire quale obiettivo è stato prefissato per giudicare il lavoro dell’allenatore. Questo girone di ritorno dirà molto. La squadra è solida, ha avuto qualche difficoltà, ma si è ripresa subito bene. I nuovi acquisti andranno testati fisicamente, per capire se sono pronti. Kiyine è un grandissimo giocatore e conosce bene Salerno, ma non gioca da tanto tempo. I nomi sono importanti, ma se poi non rendono in campo non sono un vantaggio e diventano un problema. Veseli? È un buon giocatore, affidabile e duttile, perché può giocare in tutti i ruoli della difesa. Lo conosco bene, avendolo allenato in nazionale. Qualche difficoltà può starci, ma serve un po’ di pazienza ed equilibrio nel dare giudizi”.
Vivendo attualmente la piazza salernitana, Bodgani può anche dire la sua sul rapporto non idilliaco tra tifosi e proprietà: “Il rapporto tra i tifosi e la società è complicato. La verità sta nel mezzo. La piazza vorrebbe e meriterebbe qualcosa in più, la società è comunque solida economicamente ed è una sicurezza nel calcio di oggi. Calciatori e staff possono lavorare tranquillamente. Tante società sono fallite, alcune, come Livorno e Siena che hanno giocato anche in Serie A, sono in difficoltà economiche. Alcune scelte della proprietà vanno rispettate, vivere un campionato di metà classifica non piace però ai tifosi. Non è facile vendere la società perché servirebbe un acquirente affidabile. Spero che la Salernitana rimanga in alto. La piazza meriterebbe ben altro della B dopo tanti anni”. Nella stagione 2003/04 con il cavalluccio la punta ha realizzato 8 reti in 38 presenze, sotto la guida di un emergente Stefano Pioli (alla prima vera esperienza da tecnico). Ora l’allenatore emiliano sta facendo grandi cosi al timone del Milan: “Pioli era già un buon allenatore a Salerno. Successivamente ha infatti allenato squadre importanti come Lazio, Fiorentina, Inter e ora il Milan. È partito dal basso, facendo tanta gavetta e facendo bene prima a Salerno, poi al Chievo e a Parma. Col Milan sta facendo ottime cose, ma non ho mai avuto dubbi perché negli anni è cresciuto e ha dimostrato tanto. È sempre stato bravo a dare tranquillità nei momenti complicati, parlava molto con i giocatori. Era molto presente sia in campo che fuori, era un punto di riferimento”.
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