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Bilancio Salernitana 2025: perdite ridotte rispetto ad un anno fa, Idi continua ad investire

Lo scorso 27 ottobre l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio della Salernitana al 30 giugno 2025, con riferimento quindi alla scorsa stagione sportiva – 2024/25 – quella della amara retrocessione dalla Serie B.

Il bilancio al 30 giugno 2025 della U.S. Salernitana 1919 rappresenta una fotografia completa e senza sconti della stagione più difficile dell’era recente del club. I numeri raccontano una realtà segnata dalla retrocessione, da una rosa costruita per categorie superiori e da una profonda ristrutturazione economica resa possibile solo dall’intervento diretto della proprietà.

L’esercizio si chiude con una perdita netta di 31,1 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 41,4 milioni dell’anno precedente, ma comunque estremamente rilevante. Il valore della produzione scende a 39,8 milioni, contro i 52,8 del 2024, a causa soprattutto del crollo dei ricavi da diritti televisivi, passati da oltre 32 milioni a 1,4 milioni di euro. A compensare parzialmente il calo è stato il contributo in conto esercizio di 28,6 milioni, legato in gran parte al paracadute per la retrocessione.

A fronte di ricavi per 39,8 milioni, la Salernitana ha sostenuto costi operativi complessivi superiori ai 70 milioni di euro. Il costo del personale resta la voce più pesante con 32,5 milioni, mentre ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni incidono per oltre 21 milioni. È proprio quest’ultima voce a spiegare gran parte del rosso di bilancio.

Il prospetto delle movimentazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori mostra un ridimensionamento drastico del valore della rosa, con un valore iniziale del diritti dei calciatori di 36,6 milioni, un valore finale al 30 giugno 2025 di 12,1 milioni e una riduzione complessiva di oltre 24 milioni. Nel solo esercizio si registrano ammortamenti per 15 milioni e svalutazioni per oltre 5,5 milioni. Le svalutazioni più rilevanti riguardano Daniliuc, Maggiore, Bradaric, Legowski e Tongya, tutti casi di cessioni o risoluzioni avvenute a valori inferiori rispetto a quelli iscritti a bilancio.

Le plusvalenze nette da cessione dei calciatori si fermano a 2,2 milioni di euro, un dato molto basso rispetto agli investimenti effettuati negli anni precedenti. Nel quadro generale emergono però anche due eccezioni: Stewart e Ikwuemesi, ceduti a valori allineati al valore contabile residuo, senza generare svalutazioni. Due casi isolati in una stagione caratterizzata da numerose uscite a titolo gratuito o con perdite secche.

Il patrimonio netto resta positivo per 2 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta è negativa per 31,8 milioni. Un equilibrio reso possibile dagli apporti del socio unico I.D.I. S.r.l., che nel solo esercizio 2024/25 ha immesso 31 milioni di euro e ha formalizzato l’impegno a sostenere la società anche nei prossimi esercizi. Nel corso del tempo, gli apporti complessivi della proprietà superano gli 87 milioni di euro, a testimonianza di un sostegno continuo e strutturale.

Il bilancio evidenzia come la Salernitana abbia avviato una fase di ricostruzione tecnica e finanziaria, basata su: riduzione del costo del personale, smaltimento dei contratti più onerosi e maggiore sostenibilità della rosa. La continuità aziendale è garantita, ma il documento ufficiale non nasconde le incertezze legate ai risultati sportivi, soprattutto in uno scenario di permanenza prolungata in Serie C.

Il bilancio 2025 certifica dunque una verità chiara: la stagione della retrocessione non è costata solo sul campo, ma ha prodotto un impatto economico profondo, pagando oggi il conto di scelte sportive e di mercato fatte negli anni precedenti. Ora, per la Salernitana, la sfida non è solo tornare a vincere, ma rendere sostenibile il futuro.

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