Le dichiarazioni di un arbitro in attività scuotono il sistema calcio. Ed è coinvolta anche una gara della Salernitana. Ieri sera la nota trasmissione Le Iene ha mandato in onda un servizio che raccoglie la testimonianza di un arbitro di Serie A ancora in attività. Il direttore di gara ha parlato di “gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia”, ma ha scelto di non rivelare a sua identità in quanto sicuro di ripercussioni che rovinerebbero la sua carriera. Per l’arbitro in questa stagione ci sarebbero stati troppi errori inspiegabili tra valutazioni di campo e scelte del Var. Tra gli episodi dubbi finiti sotto la lente d’ingrandimento del servizio c’è anche la mancata espulsone di Boulaye Dia nella sfida tra Salernitana e Bologna del 10 dicembre scorso e terminata 2-1 in favore dei rossoblù. L’intervistato ha definito inconcepibile la decisione di non fermare Valeri, Var designato in quella partita, nei successivi turni di campionato, rivelando lo scontro di diverse fazioni in seno all’Aia: “Se le valutazioni dipendono da dinamiche politiche c’è il rischio che si falsino i campionati“.
Il caso Dia
La sfida dell’Arechi contro il Bologna è stata menzionata nella trasmissione in onda ieri sera su Italia 1. Il designatore nonché responsabile della C.A.N. A e B, Gianluca Rocchi, si è difeso promettendo ulteriore trasparenza: dopo OpenVar, infatti, si potrebbe arrivare alla trasmissione dei colloqui tra arbitri di campo e sala Var subito dopo il triplice fischio, sulla falsa riga del massimo campionato spagnolo. Intanto, Danilo Iervolino è stato ascoltato in Procura Federale l’altro ieri (clicca qui per leggere l’articolo) dopo il duro scontro delle scorse settimane. Tornando a Salernitana-Bologna “Valeri ha commesso diversi errori, uno su tutti l’intervento molto pericoloso di Boulaye Dia, che rifila un calcione a Saelemaekers“, ha evidenziato il direttore di gara intervistato. “E’ un chiaro fallo da espulsione, su cui l’arbitro in campo ha deciso diversamente. Il Var avrebbe dovuto richiamare il direttore e far espellere Dia. Dopo questa partita Valeri non è stato assolutamente fermato, anzi hanno continuato a designarlo come se nulla fosse successo“. Per il direttore di gara la gravità della situazione starebbe nella disuguaglianza di giudizio tra gli arbitri che commettono errori.
La denuncia
Ci sarebbero due fazioni opposte all’interno dell’Aia e si sfideranno tra qualche mese per le elezioni di categoria, come lasciato intendere dall’intervistato. Nel tentativo di scardinare questo sistema, oltre l’intervista in onda ieri sera, cinque tra arbitri e assistenti avrebbero già adito le vie legali citando in giudizio si AIA che CAN (Commissione Arbitri Nazionale). Secondo l’arbitro intervistato, coloro che non appartengono allo schieramento attualmente al comando dell’Associazione Italiana Arbitri starebbero ricevendo valutazioni non dipese dalla loro prestazione sul terreno di gioco. “Da come viene valutato un arbitro dipende il fatto che questo continui ad arbitrare o meno. – ha continuato l’intervistato alla trasmissione di Italia 1 – Molti di noi hanno la forte sensazione che non sempre i voti, le valutazioni e le eventuali retrocessioni o dismissioni a fine anno dipendano esclusivamente dalle nostre prestazioni durante le partite. Ogni volta che un arbitro viene chiamato al Var può essere penalizzato nel voto che riceve dagli osservatori a fine partita, e se chi valuta gli arbitri sbaglia nella valutazione, siamo poi sicuri che fanno carriera solo e sempre i più bravi e che vengono retrocessi i più scarsi? Voglio segnalare quelle che per me e per altri arbitri sono delle gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia e che, secondo noi, condizionano il buon andamento dei campionati di calcio di Serie A e di Serie B”.
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