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Assemblea B, la nota congiunta dei club: “Se non si gioca non paghiamo gli stipendi”. Balata: “Unità di vedute”

Una nuova assemblea naturalmente in videoconferenza che si è tenuta ieri sera alle 19. La B si riunisce ancora, tutti tranne il Livorno: una nuova puntata rispetto alla riunione di lunedì che ha aperto il dibattito. Si gioca? Non si gioca? E se non si gioca, gli stipendi vanno pagati? Tutti temi dibattuti da Balata e i suoi ospiti nel corso delle due assemblee. Il presidente della Lega B ha ascoltato i rappresentati delle società e mettere d’accordo tutti è impossibile.

Molti club di B vorrebbero smettere di pagare gli stipendi se il campionato non riparte. Se invece si torna a giocare, era stata individuata lunedì la quota del 70% da decurtare al mese. Ma qui è sorto un problema interpretativo che ha costretto Balata a convocare di nuovo i presidenti per ieri: ad alcuni non è stata chiara la cifra del 70%, altri invece non vorrebbero comunque pagare marzo e aprile vista l’inattività.

Ieri però Balata è riuscito a tracciare le linee guida: resta la volontà dei presidenti di non pagare se non si gioca, ma ogni club sarà libero di trattare la percentuale di taglio in base alle esigenze singole. Anche perché ci sono contratti e calciatori diversi e non si può non fare una differenza. Ieri sera alle 23 è arrivato il comunicato della Lega B, si legge l’esigenza di una revisione dei costi per il futuro. La situazione per la Serie B non è delle migliori, si avverte lo stato di crisi. C’è il serio rischio che il campionato cadetto abbia conseguenze gravissime, Balata ha chiesto alla Figc una rivisitazione del PA (il rapporto ricavi/indebitamento) che adesso rischia di non essere rispettato.

Al termine dell’incontro il presidente Balata ha ringraziato l’Assemblea “che ancora una volta ha confermato l’unità di vedute e coerenza di comportamenti, capaci di raggiungere risultati associativi che ci vengono riconosciuti da tutti. Un apprezzamento che si manifesta anche nel percorso di solidarietà portato avanti sempre dalla Lega B di fronte all’emergenza sociale dovuta al Covid-19 e concretizzato nella raccolta fondi per la ricerca del CNR, nonché nella donazione deliberata a favore della Protezione civile e, infine, nella distribuzione di materiale sanitario sui 20 territori della Serie B. Per non parlare delle centinaia di iniziative portate avanti dalle società di sostegno alle istituzioni impegnate sul campo”.

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