Al Comune di Salerno alcune fazioni alzano la voce in merito alla questione della convenzione d’uso e gestione dello stadio Arechi e parte la richiesta di pubblicare un bando di concessione per non meno di 50 anni da buona parte dei gruppi consiliari di opposizione. L’argomento è destinato a infiammare le discussioni soprattutto politiche da qui al 28 aprile, data del prossimo consiglio comunale in cui si dovrà approvare il documento per poi passare alla stipula, ed è stato già toccato ieri nella commissione sport presieduta da Rino Avella. Dove non è da escludere che possa essere convocato in audizione l’ad granata Maurizio Milan la prossima settimana.
La mozione: “Concessione per 50 anni”
I gruppi consiliari dell’opposizione hanno presentato questa mattina una mozione al sindaco Napoli, al presidente del consiglio comunale Loffredo e al segretario generale Menna per impegnare “l’Amministrazione comunale a redigere e pubblicare, entro e non oltre 60 giorni dall’approvazione della presente mozione, un bando per la concessione per non meno di 50 anni dello stadio Arechi di Salerno, con la tutela assoluta per le parti rispetto anche ad eventuali condizioni di default/fallimento”. Le firme sono di Elisabetta Barone (Semplice Salerno), Antonio Cammarota (La Nostra Libertà), Roberto Celano (Forza Italia), Corrado Naddeo e Donato Pessolano (Oltre), Dante Santoro (Lega), Michele Sarno e Domenico Ventura (Fratelli d’Italia), consiglieri che chiedono l’inserimento della mozione all’ordine del giorno della prossima riunione, il 28 aprile per l’appunto. La premessa è che “in altre importanti realtà nazionali le società di calcio hanno acquisito lo stadio in proprietà o in concessione pluridecennale che consente alle società di programmare efficaci piani di investimento per rendere l’impianto moderno, funzionale e fruibile ogni giorno anche al fine di consentire importanti ritorni economici dalla gestione complessiva degli spazi fisici e della pubblicità; i suddetti introiti, unitamente a quelli che potrebbero derivare da sponsorizzazioni di brand di livello internazionale, potrebbero essere reinvestiti dalla società per il rafforzamento dell’organico ed il consolidamento della squadra nella massima categoria per il più lungo periodo possibile, con ricadute importanti di natura economica e sociale per la città; l’impianto è patrimonio della collettività e di tutti i salernitani che rivivono nella squadra granata un forte legame di appartenenza alla città”.
M5s: “Più anni a Iervolino se manuterrà altri impianti”
Il Movimento 5 stelle ha deciso di non firmare tale mozione ma ieri aveva già detto perentoriamente la sua: “La convenzione che l’amministrazione comunale di Salerno ha “imposto” alla Salernitana va contro gli interessi della città. Neanche questa volta è stata capace di tutelare la cittadinanza, che a Salerno vede cadere letteralmente a pezzi le poche strutture sportive pubbliche già realizzate, oltre che ammirare stupita gli scheletri di quelle incompiute. Cittadini che per praticare sport, qualunque esso sia, devono mettere a rischio ogni volta la propria incolumità. – l’affondo dei consiglieri pentastellati, Catello Lambiase e Claudia Pecoraro, nella nota diffusa ieri pomeriggio – In più il sindaco Vincenzo Napoli, ha esposto Salerno al pubblico ludibrio, offrendo alla Salernitana una convenzione di 6 anni, rinnovabile per altri 6, a condizioni inique tanto per la Società quanto per la cittadinanza”.
Nella nota si legge ancora: “Da un lato, l’amministrazione avrebbe potuto offrire alla società granata una convenzione per lo stadio più duratura, in grado di consentirle davvero una progettazione strutturale solida, foriera di investimenti di capitale idonei a portare prestigio al territorio e anche ricadute economiche per tutta la cittadinanza. Avrebbe sul punto, come contrappeso, potuto magari vincolare la Salernitana alla realizzazione, con annesso cronoprogramma, di un progetto per la gestione e manutenzione di tutte quelle strutture sportive che da anni il Comune non riesce più a manutenere, in un’ottica integrata di progettazione di una città dello sport. E proprio su questo aspetto, la convenzione ricade in termini negativi sulla città. Trattare una società di Serie A – principale squadra di calcio del territorio – come l’inquilino di un appartamento a uso transitorio, prevedere introiti che non verranno mai reinvestiti nelle strutture sportive pubbliche presenti in città. Una pessima figura ed un messaggio chiaro a tutti quegli imprenditori che in futuro avrebbero potuto investire proprio qui, dove la necessità supera l’ordinario e quest’ultimo diventa “straordinario”. Ma oramai il dado è tratto e il tempo stringe. Non tutto è perduto: si è ancora in tempo per aprire un canale istituzionale e mettere nero su bianco, come postilla o condizione, la possibilità di aggiornare la convenzione a seconda delle esigenze e a seconda delle innovative proposte che il presidente dell’ippocampo Danilo Iervolino ha mostrato di poter realizzare, in breve tempo. Condizione e possibilità che potrebbe fare bene ad entrambi gli attori principali della questione ma soprattutto ai reali protagonisti: i tifosi e i cittadini tutti. Ora ci troviamo in un pantano dal quale sarà difficile uscire, con uno stadio in cui al presidente Iervolino non conviene investire e con le strutture sportive pubbliche della città che continuano e continueranno a cadere a pezzi. L’ennesimo autogol di una amministrazione allo sbando”.
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