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Arechi 2.0, bando progettazione: via le torri faro, stadio green e un museo sotto la Sud

Un importante passo avanti verso la ristrutturazione generale dello stadio Arechi. L’Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport ha emanato oggi il bando per la progettazione di fattibilità tecnico economica e definitiva dei lavori di riqualificazione dell’impianto: il termine per il ricevimento delle offerte è stato fissato al 5 dicembre e il valore stimato è di circa un milione e 157mila euro che andranno al progettista che si aggiudicherà la gara, con possibilità anche di ribasso. Il tutto è finalizzato ad ottenere un progetto che dovrà poi esser emesso in pratica nei lavori per i quali la Regione, per bocca del governatore De Luca, ha intenzione di finanziare ben 35 milioni (a valere sulla dotazione residua del POC 2014-2020, linea di intervento 4.5 – Interventi nel campo dell’impiantistica sportiva ed eventi su scala regionale-nazionale ed europea nel campo dello sport e dell’educazione tramite lo sport in particolare per quanto riguarda le universiadi). Il nuovo Arechi dovrà essere bello, moderno e soprattutto aperto ad attività sociali e multifunzionali in riferimento alla memoria sportiva e alla storia del calcio in città: l’idea, messa nero su bianco e certamente molto suggestiva, è quella di creare un museo nei locali al di sotto della Curva Sud. 

Tutto ciò che non va: il sopralluogo

“Trasformare le criticità in opportunità. È l’imperativo che l’architetto Pietro Delle Donne, recentemente nominato Responsabile Unico del Procedimento, pone nelle 32 pagine del DIP, documento di indirizzo alla progettazione. Al suo interno, l’analisi delle problematiche e le esigenze funzionali ed estetiche per la riqualificazione e ammodernamento dello stadio, identificate il 15 e 16 settembre durante i sopralluoghi preliminari effettuati su invito del Comune di Salerno. In primis la mancanza di una copertura delle tribune per la protezione del pubblico dagli agenti atmosferici secondo lo standard normativo e prestazionale dei moderni impianti. Il secondo passo è la necessità di un efficientamento energetico per abbattere i costi e rendere la struttura autosufficiente. Poi occorre risolvere tutte le criticità dovute al degrado delle strutture a causa di diversi fattori, tra cui gli agenti inquinanti, la ventilazione marina e le infiltrazioni. C’è anche da dare una nuova veste all’immobile e agli impianti, dall’aspetto vetusto. Qui il riferimento è soprattutto alle partizioni interne, dove si denota il degrado delle pavimentazioni e dei rivestimenti e gli ammaloramenti delle controsoffittature. Servirà anche un adeguamento delle impiantistiche alle normative e un ammodernamento dell’illuminotecnica interna, ai fini anche di sicurezza e videosorveglianza oltre che dell’illuminazione sportiva. Un altro obiettivo è valorizzare le parti filtro tra le tribune e gli accessi esterni, ma soprattutto lavorare sulle problematiche legate alla Curva Nord, ancora tristemente chiusa al pubblico, definendo un settore ospiti in sicurezza con la rimodulazione dei flussi di entrata del pubblico e delle barriere divisorie tra le tifoserie.

Una veduta esterna dell’Arechi

Le indicazioni di progettazione

Naturalmente il committente si riserva il diritto di apportare anche modifiche all’idea di riqualificazione dell’impianto vincitrice. “La sostenibilità non deve essere una retorica dichiarazione di intenti, ma la realizzazione di una reale trasformazione, attraverso la quale il recupero sia materiale che formale del manufatto diventa una esemplare metodica di trasformazione urbana, un approccio all’attività del costruire e/o del modificare, coniugato a nuovi saperi, a nuove tecnologie e a modi moderni di utilizzo delle risorse economiche ed umane”, si legge nel documento, che analizza anche dal punto di vista architettonico l’Arechi, struttura “di impostazione di tipo “brutalista”, con elementi che richiamano al razionalismo italiano degli anni ’30” e molto simile ai modelli di stadio all’inglese. È inoltre evidente una stratificazione di interventi parziali, avvenuti nel tempo, che hanno creato un’immagine dell’impianto non omogenea e contradditoria tra le parti, pur presentando elementi di interesse formale e percettivo – si legge ancora nel DIP – La valorizzazione dovrà quindi tentare di restituire, anche con nuove sovrapposizioni di elementi architettonici,  un organismo equilibrato e completo, che pur non cancellando le peculiarità costruttive originali, possa ricombinarsi in un nuovo oggetto dalle caratteristiche formali unitarie e di linguaggio contemporaneo. Gli interventi dovranno tenere in conto la possibilità di recuperare e reintegrare tutti i materiali, le apparecchiature ed i sistemi realizzati negli interventi più recenti, sempre se ancora adeguati alle normative vigenti. Dal punto di vista tecnologico ci si dovrà riferire a sistemi volti al risparmio energetico e all’uso equilibrato dell’acqua sanitaria, anche con sistemi di riutilizzo delle acque grigie e meteoriche per le cassette di scarico dei wc. La nuova copertura delle tribune dovrà essere un elemento attivo dell’impianto, sia in termini di protezione dagli agenti atmosferici, sia come mega elemento di produzione di energia che dovrà soddisfare tutte le esigenze in termine di potenza dell’intero impianto oltre che a mettere a disposizione della rete e della comunità pubblica i surplus energetici prodotti”.

Via le torri faro! Focus copertura: come sarà?

L’idea è quella di posizionare una struttura in acciaio che copra interamente gli spalti, una per settore, che sia indipendente dalle singole tribune, mediante soluzioni compatibili con l’opera preesistente. Non è da escludere che gli angoli, attualmente aperti, possano venire chiusi in qualche modo. La raccomandazione: “Garantire la resistenza agli agenti atmosferici, considerando la vicinanza al mare e le proprietà corrosive dei venti costieri, e la piena visibilità del campo, evitando di inserire elementi portanti tra le sedute. La copertura dovrà essere capace di sopportare un carico accidentale minimo tale da consentire la manutenzione di servizio delle stesse e la posa dei pannelli fotovoltaici“. L’area totale da coprire arriva a circa 16mila Mq così divisa: Distinti e Tribuna per 4700 Mq di sedime, le curve di 3360 mq di sedime. Come già accennato, saranno installati i pannelli fotovoltaici che, oltre a garantire un’indipendenza energetica, potranno fornire un surplus energetico alla rete pubblica e alla città anche sotto forma di stazione di ricarica per le autovetture. Qual è il fabbisogno energetico? Circa 500Kw. “La potenzialità di energia da produrre può arrivare a 1Mw di potenza elettrica, sfruttando tra il 50-65% della superfice coperta, percentuale interpretabile come punto di equilibrio fra i costi di investimento disponibili ed i benefici energetici da ottenere”, si legge sempre nel documento. Le attuali torri faro che attualmente illuminano il campo saranno rimosse: i nuovi led saranno installati direttamente sulle coperture.

Sedute (e non solo) da rigenerare. E la curva nord…

Il sole ha già scambiato i seggiolini installati meno di quattro anni fa. Qualche incivile, invece, ha deciso di distruggerne alcuni. Nell’intervento è contemplata anche l’azione di rigenerazione delle poltroncine in plastica o la sostituzione, ove necessario. Da prevedere anche la pulizia e il risanamento del calcestruzzo a vista, in quanto risulta una diffusa presenza di parti degradate e muffe, di infiltrazioni e crescita di organismi vegetali infestanti”. C’è anche la vicenda curva nord. Al netto delle decisioni che potranno essere prese di dislocazione del settore ospiti in uno spicchio di Distinti (Comune e Salernitana ci stanno seriamente pensando), nelle intenzioni c’è la realizzazione di “opere di suddivisione in aree compartimentate ed indipendenti, destinate ad ospitare tifoserie contrapposte, con analoga completa separazione dei camminamenti, sia esterni che interni. In tale ottica rientra anche la riorganizzazione della viabilità esterna, evitando ogni interazione e promiscuità”.

Il museo

Già in passato l’idea era balenata. In principio c’erano le voci che l’avrebbero voluto al Vestuti, in “curva nuova”, poi nacque la suggestione Arechi. Se tutto andrà per il verso giusto, stavolta sarà davvero così. Nelle indicazioni di progettazione, la volontà è quella di sfruttare i 3mila Mq di profondità dei locali sottostanti le gradinate della Curva Sud, come già accennato in precedenza: un museo della storia granata, ma anche spazi ludici e culturali aperti alla città anche con un accesso autonomo. Anche uffici, corridoi, sala e tribuna stampa dovranno subire interventi di rimodulazione e miglioramento. Prevista la costruzione di sky box.

 

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