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Andrè Anderson, “O artilheiro” che ha impressionato Colantuono: chance per lui nelle prossime settimane?

Maglia numero 28 dietro le spalle, ma non fatevi ingannare. Perchè la tecnica, i pensieri, sono da numero 10. Anzi, da dez. Come direbbe lui, Andrè Anderson, il baby classe ’99 sbarcato in Italia nelle scorse settimane, quando la Lazio prima di girarlo in prestito alla Salernitana l’ha scovato nelle fila del Santos. In patria è considerata una vera promessa, un possibile crack. “O artilheiro”, il capocannoniere, così lo chiamano i paulistanos, che hanno imparato ad apprezzarlo e l’hanno visto segnare caterve di gol al Torneo nazionale sub17 con la maglia bianconera della squadra dello stato di San Paolo.

E in queste prime settimane di allenamento (con gol al Monopoli in amichevole, ndr) ha impressionato in maniera assolutamente positiva Stefano Colantuono, tecnico al quale sono state affidate le cure del giovanissimo calciatore per questa stagione. Cola ha compreso sin da subito di ritrovarsi davanti un ragazzo dal futuro quasi garantito, ma ben conosce anche le problematiche legate all’ambientamento, dato che proviene da un calcio completamente diverso da quello italiano ma soprattutto da quello che si gioca in serie B, dove garra e cattiveria spesso prevalgono sulla tecnica e l’estetica. Ragion per cui c’è da attendersi un fisiologico periodo d’assestamento, anche se fisico e gambe girano già su livelli più che accettabili per il periodo. Viste le premesse, chissà che non sia lui la sorpresa di questa stagione, che già per diversi motivi (centenario, certo, ma anche curiosità di vedere all’opera una squadra che, almeno sulla carta, restituisce finalmente al popolo granata la possibilità di sognare un qualcosa di leggermente diverso da una semplice salvezza) si preannuncia entusiasmante.

Sì, ma come lo utilizzerebbe eventualmente Stefano Colantuono? Tecnica e pensieri sono da 10, scrivevamo in apertura. Ma è pur vero che a 19 anni e con gli ampi margini di miglioramento che può vantare Andrè, tutto può succedere. Ad oggi comunque, per come riesce a legare il gioco, per rapidità d’esecuzione e per la capacità di andare ad aggredire con costanza il primo portatore di palla avversario, tutto lascia presagire un utilizzo a ridosso della trequarti campo. O giù di lì. Perchè no, da seconda punta, posizione già ricoperta in Brasile con risultati più che soddisfacenti. Se davvero sarà così lo scopriremo soltanto nelle prossime settimane, quando potrebbe arrivare davvero il turno di questo ragazzino piovuto dal nulla ma che si candida ad essere una delle rivelazioni di questa squadra. E magari anche dell’intero campionato. Gli avversari sono avvisati, occhio a “O artilheiro”.

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