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Amarcord Bellotto: “Doppietta indimenticabile allo Scida! Calcio diverso, oggi bel gioco non c’è più”

Ventotto partite ufficiali e sette gol per Daniele Bellotto con la casacca della Salernitana nella stagione 2001/2002, con Zdenek Zeman in panchina. A Crotone, il 3 febbraio 2002, una delle prestazioni più esaltanti di quel torneo. E ce ne furono tante. L’attaccante di Feltre segnò la sua unica doppietta in granata proprio quel giorno allo Scida, con i campani sotto di tre gol dopo soli 16′ che riuscirono, nel finale, a rimettere il punteggio in parità per un pirotecnico 3-3.

“Era un calcio diverso – ricorda Bellotto ai microfoni di Radio Alfa – Fu una partita incredibile, ricordo che c’erano voci che dovevo andare via, ero in panchina e andammo sotto 3-0. Nel secondo tempo a 18′ dalla fine il mister mi fece entrare e successe quel che successe: non l’avrei mai detto, era incredibile pensare di fare tre gol in 18′, eppure successe. Dirò di più: se avessimo giocato di più avremmo anche potuto vincere la gara”. Bellotto segnò al 36′ della ripresa e al secondo minuto di recupero, col gol di Vignaroli per lo mezzo. L’ex trevigiano col cavalluccio sul petto ebbe particolare dimestichezza con le marcature in tempi stretti. Sempre quell’anno, infatti, ad Ancona siglò uno dei gol più veloci del calcio nostrano. “L’ho fatto valutare da uno studio tecnico che l’ha stimato in 7 secondi addirittura, una rete velocissima. Perdemmo purtroppo quella partita”, ricorda il diretto interessato che nel campionato in questione segnò pure al Napoli nel famoso derby dei “10 piani di morbidezza” allo stadio Arechi: “Quella corsa irrefrenabile verso la sud dopo il mio gol segnato dalla parte opposta la ricordo bene. Venivamo da un bel periodo di vittorie di fila, eravamo carichi a mille perché sfidavamo il Napoli. Vivemmo emozioni indescrivibili, segnare a una squadra del genere è la cosa più bella in assoluto, per poi far esplodere la propria gioia sotto la curva. In quel campionato salivano in A le prima 4, senza playoff. Secondo me c’era un divario troppo alto con quelle squadra, avevamo 10 punti di distacco e ci trovammo più vicini dopo 5 vittorie di fila. Se non avessimo perso lo scontro diretto in casa contro il Como, avremmo potuto sperare di inserirci concretamente nella lotta promozione ma, essendoci trovai sempre a rincorrere, alla fine pagammo qualcosina, anche perchè nel gioco quella squadra non si tirava mai indietro e cercava sempre di vincere”.

Ancora oggi Daniele Bellotto, rimasto marginalmente nel mondo del calcio perlopiù come allenatore a livello dilettantistico, segue a distanza le sorti della Salernitana: “Per me potrebbe fare anche qualcosina in più, conoscendo la piazza di Salerno che a livello di pubblico può dare tanto. Il campionato è lungo, ci sarà possibilità di andare ancora più avanti. Poco spettacolo? Sicuramente la gente spera sempre che la squadra giochi sempre bene, purtroppo però la Serie B non propone match spettacolari su nessun campo. Neppure in A si vede il bel gioco, figurarsi in categoria inferiore. Il caos sul format? Una farsa. Riammettere tre squadre sarebbe assurdo, bisognava pensarci prima, così si mettono in difficoltà le squadre di B, di C e soprattutto i tifosi”.

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