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Addio Phil, Regalia: “Venni a Salerno per un altro, m’innamorai di lui. Quella volta in ritiro con i granata…”

Carlo Regalia è stato colui il quale ha portato Philemon Masinga a Bari, acquistandolo dalla Salernitana, ma non solo. Nella sua lunga esperienza nel mondo calcio è stato allenatore dei granata nella stagione 1976/1977. Il navigato uomo di calcio si racconta ai microfoni della nostra testata e parla appunto delle gesta dell’ex giocatore sudafricano: “Sono profondamente dispiaciuto per la morte di Masinga. Spesso in queste circostanze si è soliti affermare parole d’elogio, spesso non reali, costruite, ma nel caso di Phil sono veritiere. Era una persona straordinaria, un ragazzo che nello spogliatoio dava sempre una mano a tutti. Aveva una grande energia: fece molto bene nei quattro anni di Bari. Venni a Salerno per osservare un suo compagno di squadra, ma mi impressionò lui per la capacità di giocare fuori dall’area di rigore: era il prototipo del centravanti moderno, non viveva negli ultimi sedici metri, ma spesso dialogava con i vari reparti”. 

Facciamo un grande passo indietro, l’ultima esperienza da allenatore, Regalia la ebbe proprio a Salerno, oltre quaranta anni fa: “Fu una stagione difficile, piena zeppa di problematiche. In ritiro non avevamo le scarpe da gioco, i calciatori si allenavano con le loro scarpette da ginnastica. Ricordo che i tifosi comprendevano le difficoltà che vivevamo, al punto da consigliarci di non scendere in campo. Noi, invece, eravamo attaccati alla maglia, alla professionalità e riuscimmo anche ad avere una striscia di dieci risultati utili consecutivi. Ho nella mente e nel cuore quella stagione che fu davvero formativa per me. A fine anno, quando la situazione si era normalizzata, decisi di farmi da parte”.

Nella Salernitana attuale, il cui co-patron è Lotito, c’è Gregucci in panchina. Regalia conosce molto bene l’attuale tecnico del Cavalluccio: “Angelo è un grandissimo professionista, un ragazzo molto serio. Lo ebbi sia ad Alessandria che alla Lazio: già all’epoca si vedeva come curava con attenzione ogni minimo dettaglio. Per venire nuovamente a Salerno ha rinunciato alla Nazionale. Questo significa che ha tanta voglia di fare bene e di mettersi nuovamente in mostra: gli mancava, evidentemente, prendersi delle responsabilità che quando lavori come “secondo” non hai. Non ho modo di conoscere per bene le dinamiche della Salernitana e non ho avuto modo di conoscere Lotito in maniera approfondita: gli riconosco, tuttavia, grandi dote manageriali. Prese la Lazio con tantissimi debiti ed ora è una squadra che soventemente è nei primi posti della classifica e riesce a fare tante plusvalenze, vendendo giocatori a cifre iperboliche sostituendoli con calciatori semisconosciuti. Non vedo perché non possa fare la stessa cosa anche a Salerno”.

Infine, una chiosa finale sul Bari, squadra che occupa una gran fetta di ricordi nel cuore di Regalia: “Seguo ogni partita del Bari, non ultima quella di ieri. Ho avuto tante richieste, soprattutto dell’Inter, ma per onestà e rispetto ho sempre chiesto agli emissari nerazzurri di chiedere direttamente al presidente di liberarmi: non l’ha fatto e sono stato felice di rispettare il contratto. A Bari ho avuto carta bianca e ci siamo tolti tantissime soddisfazioni come la vittoria dei campionati e quattro salvezze consecutive in A, ma soprattutto la cosa che più mi ha reso felice è stato vedere due nostri ex giocatori come Zambrotta e Perrotta che sono diventati campioni del mondo nel 2006″.

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