Vulpiani promuove Gregucci: “Puo far bene, manca tramite tra società e tifosi”

Tra i circa cento tifosi e appassionati che ieri hanno affollato la tribunetta del Volpe c’era anche Fabio Vulpiani, centrocampista classe ’59 che a Salerno ha trascorso quattro anni (dal 1980 al 1984) collezionando 152 apparizioni e 13 reti con l’ippocampo sul petto.  “Sono affezionato alla squadra, spero che domenica si possa a uscire fuori da questa situazione e vivere più tranquilli, programmando qualcosa di più serio per l’anno prossimo – ha affermato Vulpiani sulle colonne de Il Mattino – Appare però evidente come manchi il giusto tramite tra società e tifoseria. A volte sembra che siano due cose disgiunte, quando in realtà non dovrebbe essere così”.

Una spaccatura netta acuitasi nell’anno del centenario: “Quest’anno ci si aspettava molto di più, tante cose non sono andate. Il pubblico di Salerno può essere l’uomo in più, il problema è trovare gli equilibri giusti: bisogna essere più pazienti e dare la possibilità ai protagonisti di esprimersi, la piazza ha ambizioni costanti ma va detto che manca anche la programmazione. Ci sono calciatori e allenatori molto importanti che spesso transitano per Salerno, però non si riesce a capire mai perché non riescano a fare il salto di qualità”.

Vulpiani inoltre conosce bene Angelo Adamo Gregucci: “Non perché sia mio amico ma credo molto in lui, è uomo del sud, ha le qualità e conoscenze per fare bene, mi meraviglia il fatto che non ci sia riuscito. Non so quali fossero le sue aspettative all’atto della firma, cosa abbia chiesto alla società e cosa essa sia riuscita a dargli, non essendo partito dall’inizio. Ma conosco l’uomo ed è affidabile, estremamente preparato, vanta esperienze importanti. Non mi spiego per quale motivo non si riesca mai a ottimizzare le cose a Salerno”.