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Vigorito: “Servono decisioni immediate per ripresa. Così si rischia l’apocalisse…”

Il presidente del Benevento Oreste Vigorito è intervenuto ieri sera a Ottochannel, motivando la mancata ripresa degli allenamenti individuali della sua squadra: “Eravamo pronti da tempo per allenarci, avendo preparato quanto necessario per il rispetto del protocollo redatto dalla Figc. È chiaro che questo mette in moto l’acquisto di una serie di strumenti necessari, aventi un costo che si aggira tra i 300 e i 400mila euro. Non si può mandare tutto allo sbaraglio. Quale protocollo bisogna rispettare per lo svolgimento degli allenamenti individuali? Chi corre sul lungomare non credo faccia dei tamponi. Se la cosa si riduce nel dare in prestito agli atleti il terreno di gioco, allora non c’è bisogno di seguire i protocolli. Una preparazione, però, non si fa con una corsetta amatoriale. E’ tutto molto nebuloso, quindi siamo davanti a una scelta politica che ci mette in condizione di grande disagio. La cosa più grave è stata la partenza a macchia di leopardo che porterà delle differenze quando ci sarà la ripresa. Dovremmo ripartire con un programma scientifico, anche perché il calcio non si organizza la mattina appena svegli. Chi di dovere decidesse una data d’inizio, in modo da collimare tutti gli altri impegni. La Lega B ha proposto tre mesi di tempo dopo la ripresa per chiudere la stagione: sono valutazioni fatte nel consiglio considerato che non abbiamo coppe, quindi c’è la disponibilità per arrivare al 31 agosto. E’ evidente, però, che la serie A non dovrà ricominciare il primo settembre”.

L’imprenditore napoletano parla anche del ritorno dei campionati e di eventuali verdetti delicati da emanare: “L’unica certezza che abbiamo è l’assenza di pareri concordi sulla ripresa del campionato. Ciò che sorprende di più non è che ci viene detto quando comincerà il campionato, ma il come. In queste condizioni risulta difficile programmare una qualsiasi ripresa delle attività anche dal punto di vista economico. Si può anche decidere un’area geografica dove giocare, ma poi bisogna mettere d’accordo i governatori di quelle regioni creando altre polemiche. La mancata ripartenza sarebbe l’apocalisse di tutto lo sport italiano. La Serie A contribuisce ai fondi che il Coni distribuisce anche alle federazioni minori. Quando si parla di calcio si pensa ai grandi campioni, ma ci sono i dilettanti, la Lega Pro e la B. La classifica virtuale oggi, per il regolamento della B, vede le promozioni di Benevento e Crotone più tre retrocessioni. Quella dei play off è una regola che ogni anno viene richiesta dalla Lega alla Figc, ma si tratta di una innovazione di cui si può fare anche a meno. E’ chiaro che ci sarebbero dei ricorsi, ma è preferibile seguire delle regole che abbiano la logica del riconoscimento del merito in una situazione di emergenza. È vero che al Benevento mancano otto punti per andare in serie A dal punto di vista aritmetico, ma se si considerano gli scontri diretti credo che nessuna inseguitrice potrà colmare la distanza”. Pensiero finale anche sul ministro dello sport Spadafora e sulle sovrapposizioni di ruoli in Italia: “Non è il killer del calcio perché non decide solo lui. Stanno emergendo diverse valutazioni. Gli scienziati, secondo me, dovrebbero tornare a fare ciò che più gli compete senza governare l’Italia, mentre i politici dovrebbero fare i politici”.

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