Vignaroli a R. Alfa: “Salerno piazza esigente, continuità fondamentale. Non giocare fa sempre male”

In granata è stato tre anni arrivando a segnare ben 20 gol nella stagione 2001/2002 con Zeman in panchina. Fabio Vignaroli dunque sa bene cosa vuol dire giocare, sotto pressione, a Salerno dove ora si sta tornando a respirare l’entusiasmo dei tempi migliori: “Seguo sempre la Salernitana, è una squadra a cui sono molto legato – Ha esordito Vignaroli a Radio Alfa – Il campionato di Serie B è lungo ed estenuante, la piazza di Salerno è esigente e dunque si divide tra chi è entusiasta e chi si lamenta del gioco. La società credo e spero che faccia le cose per vincere”.

In molti accusano Colantuono di costringere la squadra ad un calcio fin troppo difensivista: “Ora la filosofia è quella di non prenderle e poi di cercare il risultato a partire dai settori giovanili. A mio avviso il calcio è anche spettacolo ma ora si bada maggiormente alla concretezza, anche in Serie A”. Sulla carta potrebbe essere Di Gennaro l’uomo giusto per dare spettacolo: “Conosco bene Di Gennaro, è uno di quei giocatori capaci di far saltare gli schemi e creare emozioni. Magari non è semplice da collocare tatticamente ma tocca all’allenatore trovare l’equilibrio. Io in carriera sono stato un giocatore molto disponibile, forse per me è stata un’arma in meno ma ho sempre pensato al bene collettivo”.

Questa squadra inoltre non sembra avere in organico un bomber da 20 reti  ma può alla lunga confermarsi una cooperativa del gol: “É sempre una questione di equilibrio, credo che sia fondamentale avere una squadra solida che subisce poco. La Salernitana ha ottimi attaccanti, quello che conta è trovare continuità soprattutto in una piazza esigente come quella di Salerno dove ci sono tante pressioni”. Infine un pensiero sulle continue soste del calcio moderno: “Non giocare è sempre un fattore negativo, oggi comandano le televisioni e questo danneggia squadre e giocatori, non c’è attenzione nei confronti delle società. Pensiamo solo ai risultati, impediamo ai giocatori di essere liberi e dare spettacolo”.