Il primo giocatore della Salernitana a parlare nel ritiro di Rivisondoli è Alessandro Rosina. Il “diez” granata ha risposto alle domande dei cronisti presenti.
Tanti i temi toccati dal fantasista calabrese, a partire dal rapporto con Colantuono, dall’auspicio di continuare sulla scia dello scorso anno fino a giungere sulle situazioni di Bari e Cesena, due sue ex squadre che hanno gravissimi problemi finanziari.
Su quali sono gli obiettivi della stagione, Rosina è chiaro: “Iniziare nel migliore dei modi. Fare la preparazione nel modo corretto. Bisogna mettere molta benzina in corpo, questi sono gli obiettivi primari”.
Su Colantuono: “Il mister è una persona che ama il suo lavoro. Ama stare con i giocatori ed è sempre presente. Sara anche lui, dunque, super-attento sui minimi dettagli, in modo di costruire qualcosa di positivo giorno dopo giorno”.
Su che stagione potrebbe essere per Rosina: “Le mie aspettative sono quelle che ho sempre decantato negli anni e che magari sono riuscito, sinora, in parte a mantenere. Mi auguro di svolgere una preparazione giusta e di incappare meno in qualche infortunio, come quello avuto lo scorso anno al ginocchio che mi ha costretto ad essere part-time con la squadra. Quello che mi auguro è di stare bene, poi starà a me far vedere le mie qualità sul campo”.
Magari confermando le prestazioni viste da Rosina nel finale di stagione: “Sarei contento se confermassi quella striscia di dieci partite finale della stagione. Potrei dare continuità e magari essere più incisivo sotto rete, fornendo magari qualche goal e assist in più. Sono stato contento di essere ritornato a quei livelli. Era la mia prima volta in carriera in cui mi fermavo per così tanto tempo. Sono tornato in quelle gare decisive, divertendomi e ritrovando me stesso, giocando con gioia. Quando giochi condizionato, lo fai, ti metti a disposizione, ma non riesci ad avere quei livelli”.
Sulla fiducia di Colantuono e sul modulo: “Al di là del modulo. Ormai tutti gli allenatori ragionano sulla fiducia del giocatore e sulle prestazioni che effettua in campo. La stessa cosa si è vista con me. Quando non ero in forma, ho fatto tanta panchina. L’allenatore può decidere se puntare su un determinato giocatore o su un altro. Spero di riprendere questa stagione come era finita. A livello di prestazioni singole e di squadre avevo espresso un determinato potenziale che avevo”.
Sulle due punte, con Rosina seconda punta: “Maturando delle idee personali, vedendo anche come ragionano gli allenatori. Te lo dirà anche il mister. Non vorrà focalizzare su un modulo unico. Sono le caratteristiche singole dei calciatori a determinare un certo modulo. Lo scorso anno abbiamo cambiato tanto. Non so con quale idea vorrà partire, ma di sicuro vorrà vedere un gruppo competitivo per ogni esigenza”.
Sull’obiettivo: “In questi anni sicuramente abbiamo cercato di ripartire migliorando quello stato nelle stagioni precedenti. Nel primo anno abbiamo migliorato la salvezza fatta nell’annata precedente. Lo scorso anno ci eravamo tirato fuori, potevamo arrivare ai play-off. Se vogliamo migliorare, sicuramente lavoreremo per centrare i play-off”.
Campionato a 20 squadre. Su Cesena e Bari: “Dispiace. Però, dispiace anche quest’incertezza generale su quante squadre possano partire al ridosso del campionato. E’ stato poco etico il campionato dei play-off, rinviato per dieci giorni, con la penalizzazione del Bari. Al di là se sia stata giusta o meno non penso che in un campionato in corso si possano dare penalizzazioni nelle ultime due giornate o invertire cambi quando determinate cose si sanno prima. O prendi decisioni per tempo, oppure non aspetti l’ultimo minuto. Non so cosa possa accadere. Mi auguro, da ex, in quanto sono molto legato alla piazza di Bari. Spero che il Bari troverà una soluzione per iscriversi. Perché dispiacerà soprattutto per il panorama italiano. Il Bari è una squadra importante”.
Su qualcosa di diverso rispetto allo scorso anno: “A livello di sensazione, parti sempre con grande entusiasmo e voglia di fare. Quelle sensazioni positive le costruisci man mano. In base poi ai risultati e alle prestazioni delle prime amichevoli e delle gare di Coppa Italia. Si inizia sempre con grande piglio, sicuramente lavoreremo su quest’aspetto. Parole da capitano? Parlo da giocatore. Quando lo ero e ora non lo sono, non è una fascia da capitano che determina il mio volere, il mio giocare. Tanto senza fascia o con la fascia, rimango sempre Alessandro Rosina”.
Su che cosa serve alla Salernitana: “Non sta a me decidere cosa possa servire o meno. Man mano che andremo avanti, i giocatori si metteranno a disposizione dell’allenatore, sicuramente la società, il mister, sapranno valutare nel modo più oculato il bene della Salernitana”.
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