Anche Danilo Iervolino ha contribuito alla nobile causa della cena di beneficenza organizzata da Andriy Shevchenko all’hotel Gallia di Milano. Il presidente della Salernitana ha partecipato questa sera a United for Ukraine, l’evento organizzato da United Onlus per raccogliere fondi da destinare (mediante soprattutto l’acquisto del “tagliando” per accedere alla serata stessa ma anche grazie a un’asta solidale) alla ricostruzione di uno stadio distrutto dai bombardamenti ad Irpin. La Lega di Serie A – Salernitana compresa – ha contribuito donando 10mila euro per ciascuna squadra, con la firma del presidente Casini su una bandiera ucraina che farà il giro degli stadi italiani. Per Iervolino è stata anche occasione di fare un antipasto di Salernitana-Monza: tra i tanti ospiti della cena c’era infatti Adriano Galliani.
“Fiduciosi su Sousa”
A margine dell’evento il patron granata (foto in alto con Shevchenko e Alessandro Moggi) si è naturalmente soffermato anche sull’attualità di casa Salernitana. “Ci sono due cosa da dire. Abbiamo fortemente voluto Paulo Sousa e lui ha fortemente voluto la Salernitana, ci siamo arrivati perché profondamente convinti che possa dare tanto alla squadra, lui è convinto che i giocatori siano pronti a centrare la salvezza. Siamo certi che con lui possa rinascere il gioco e riemergere la forma fisica in grado di farci vincere le partite e di giocarne delle belle”, ha detto Iervolino. Il massimo dirigente della Salernitana si è soffermato sulle cause che hanno portato al calo di rendimento: “Abbiamo un grande pubblico, una città che ama il calcio e la squadra, ci sono tutti gli ingredienti per fare un’ottima ricetta ma il problema è che il calcio non è somma di individui bensì un gioco corale, bisogna sentirlo e avere stima e fiducia reciproca. I giocatori l’hanno un po’ smarrita nelle ultime partite, c’è stata demotivazione. Devono ritrovare la giusta coesione per tornare ad essere una squadra”.
Visite al Mary Rosy in programma
“Abbiamo optato per Sousa dopo Verona, è stata una scelta last minute – prosegue Iervolino – Abbiamo visto una squadra scarica: con Piatek potevamo fare 1-1 nel finale, se l’avessimo pareggiata sarebbe stata un’altra storia. Bisogna guardare avanti, il calcio continua e non aspetta nessuno. Dobbiamo correre un po’ ai ripari perché io a Salerno da presidente voglio vedere un bel gioco, poi anche i risultati. In settimana andrò al centro sportivo, cercherò di parlare ai ragazzi, ai quali già il mister e il diesse stanno parlando molto e lo stesso Milan è sempre presente. Bisogna dare tanto ma forse non dare troppo perché vuol dire rendere i calciatori comodi e seduti. Abbiamo costruito una squadra importante, il pubblico merita e i ragazzi non possono darci un dispiacere, non lo merita la tifoseria, non lo merita la città, non lo merita il presidente che ha fatto investimenti importanti. Opzione per Sousa? Questa industria è particolare. Sarei felicissimo di poter proseguire con lui e De Sanctis. Nel calcio il rettangolo di gioco determina tutto: due vittorie o due sconfitte portano felicità o viceversa depressione. Vogliamo cogliere l’opportunità di restare in Serie A, poi verrà tutto di conseguenza, anche il centro sportivo”.
I sentimenti di un anno da presidente
“Qualche volta lo scoramento è arrivato, è evidente. Ci sono alti bassi, il cuore ti arriva in gola, ci sono un po’ di attacchi e offese quando le cose non vanno bene. Devo però dire che ad oggi sono di gran lunga più le gioie dei dispiaceri”, ancora Iervolino prima di dire la sua sulle prossime mosse in casa Lega Serie A: “Sta vivendo un momento di rinnovamento, ne vedremo delle belle, ha bisogno di rinverdirsi e rivedere progetti, strategie e programmi. Vedremo cosa i presidenti riusciranno a fare da qui a dodici mesi per vedere un calcio migliore e più ricco, in cui tutti possano andare magari in uno stadio di proprietà a vedere un grande spettacolo in totale sicurezza. Sogno questo, una squadra di calcio deve sposare i progetti sociali, il territorio, i bisognosi e le cause meritorie come quelle di stasera. Mi auguro che la Lega possa fare tutto questo nel più breve tempo possibile”.
Un passaggio su Sky
Iervolino si è soffermato anche ai microfoni della pay tv satellitare: “Abbiamo voluto testimoniare che siamo tutti col popolo ucraino. È una guerra senza senso, crudele, che purtroppo ci tocca da vicino e che coinvolge un popolo che difende i nostri valori, l’Europa, i nostri confini. Noi presidenti abbiamo deciso di dare il nostro contributo e il nostro sostegno. Sousa parla 4 lingue, può parlare con tutti i calciatori, abbiamo tanti stranieri. La prima parte del campionato è stata di slancio con risultati importanti. A un certo punto c’è stata una stasi e non so perché i calciatori non si siano ritrovati. Dobbiamo riavere gamba, vincere i duelli e fare un bel calcio. Sousa rappresenta l’identikit ideale. Ora sogno la salvezza, sono molto concreto. La squadra era stata costruita per centrare qualche posizione in più di classifica. Pazienza, si vede che abbiamo sbagliato qualcosa e ne faremo tesoro. L’obiettivo resta la salvezza a tutti i costi, stiamo trasferendo la giusta mentalità ai ragazzi, soprattutto coraggio e umiltà che possono sembrare cose dicotomiche e invece c’è bisogno di lanciare il cuore oltre l’ostacolo e nello stesso tempo tenere i piedi ben piantati in terra per cogliere risultati fondamentali nelle prossime partite. Lo scudetto al Napoli? Non ho parlato con De Laurentiis, penso tenga a campionato e Champions, mi auguro possa ambire a entrambi i trofei perché il sud ha bisogno di dare un segnale forte che anche nel Mezzogiorno si possono fare cose fatte bene e vincere anche contro squadre apparentemente più attrezzate”.
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