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VIDEO. Cinque anni fa l’Arechi era “happy” con la voce di… Davide Moro

Negli anni scorsi, di questi tempi, la Salernitana gioiva. L’ultima promozione dei granata è datata 2015, ed esattamente 5 anni fa, la sera del 9 maggio, i co-patron, la squadra e i 21755 tifosi accorsi all’Arechi festeggiavano dopo il pareggio contro la Casertana, ultima giornata del campionato di Prima Divisione vinto dalla squadra all’epoca allenata da Menichini. La gara della scenografia sulle note della canzone di Pharrel Williams, con tantissimi “smile” e la frase “Because I’m happy”, con la B in grande evidenza, a far da padrona per giorni.

La Salernitana nel dopopartita si lasciò andare a una meritata festa in uno stadio pieno, tra musica e momenti emozionanti come il “Nessun Dorma” di Davide Moro a luci spente. Ad accompagnarlo, il coro dei presenti e le luci degli smartphone sugli spalti, prima dei fuochi d’artificio in curva nord. Brividi che ad oggi restano pure unici. Cinque anni fa l’ultima festa, gli ultimi capelli tinti di granata da parte dei calciatori protagonisti in campo. E poi, il discorso di Claudio Lotito: “Vogliamo mantenere gli impegni, siamo abituati a far sì che quello che diciamo lo manteniamo. Abbiamo ottenuto un grande risultato ma siamo a metà del percorso. Aiutateci a coronare i vostri desideri, questo accadrà se verrete numerosi allo stadio, perché rappresenterete il dodicesimo uomo in campo, come avete fatto fino a oggi. La società farà la sua parte. Allestiremo alla squadra che consentirà a questa città di dire la propria sul campo e dimostrare che Salerno non è subalterna a nessuno. Siamo abituati a fare fatti, non proclami. Vogliamo ottenere quello che voi desiderate”. Pochi minuti prima, c’era stato un coro: “Noi vogliamo un presidente che ci porti in serie A”. Ed effettivamente la massima serie è quello che un anno fa i due comproprietari romani della Salernitana promisero nero su bianco, senza fraintendimenti, in un comunicato diramato dopo un incontro con parte della tifoseria, peraltro in un momento di caduta libera della squadra poi salvatasi solo ai playout. Insomma, frasi che oggi risuonano con un sapore beffardo, visto quanto accaduto nelle ultime quattro stagioni, ma che la società ha il tempo di cancellare con un colpo di spugna. Come? Alla ripresa, se ci sarà in estate, o nel 2020/21 se la B non dovesse tornare in campo… facendo… “i fatti”.

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