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Verso Verona, il “solito” Vitale: “Salernitana capitolo bello ma chiuso. All’andata giocò solo l’Hellas…”

“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris”, recitava Catullo. “La odio e la amo. Perché lo faccia, mi chiedi forse”, potrebbe recitare Luigi Vitale. Certo, il protagonista di questo Verona-Salernitana potrebbe essere proprio lui. O forse lo è già, tra lettere di addio e le parole spese nei confronti della “sua” attuale Verona e quelle sibilline all’indirizzo della società granata. Parole che hanno il sapore tanto di exit strategy quanto di voler giustificare una scelta che forse non gli è andata giù del tutto. Gli ex di Verona e Salernitana sono tre, ma quello più atteso è proprio Vitale, che si ritroverà da compagno di squadra ad antagonista sullo stesso binario di quel Tiago Casasola che sta regalando emozioni agli ultras del cavalluccio. Quelle stesse emozioni che ha suscitato proprio Vitale dopo l’addio alla maglia granata sotto forma di reazioni a parole che riecheggiano nell’aria di una piazza a tratti sconfortata e demotivata, finanche derisa e sbeffeggiata dal Vitale-pensiero: “Qui a Verona posso giocarmi qualcosa di importante”. Uno “schiaffo” quello di Vitale che, a pochi giorni dal suo addio, non va proprio giù a nessuno. Una sorta di odio-amore però che lo stesso giocatore non ha mai tenuto nascosto. Ma l’ex granata, prima ancora di scendere in campo ed indossare gli scarpini, ha tenuto a sottolineare il netto grado di separazione con una fase rappresentativa (nonostante tutto) di un momento di crescita personale e professionale.

Intervistato dal quotidiano veronese l’Arena infatti Vitale non le manda a dire nuovamente: “La Salernitana è un capitolo bello, ma chiuso. Domani vogliamo vincere. Ho fatto due passi in città, è meravigliosa – spiega l’ex granata – se mi manca il gol? Non è compito mio. Certo fa piacere a tutti segnare. L’importante è che segnino Di Carmine, Pazzini o Tupta. Insomma compagni molto bravi e pronti a farlo”. Nessun rimpianto particolare per l’addio alla Salernitana: “Sono stato bene ovunque. Anche a Terni per esempio, ma non mi piace guardare al passato. Sono proiettato verso il futuro e quando s’è presentata l’occasione del Verona non potevo farmela scappare. I tifosi sono una grande risorsa ed ora tocca a noi portarli dalla nostra parte. L’Hellas deve giocare bene e dare tutto. Così arriveranno anche le vittorie com’è successo a La Spezia. Grosso ci aiuta in ogni momento. Si è vero, era in discussione ma se fosse giunto l’esonero sarebbe stata una sconfitta di noi calciatori”. Domani per Vitale cambio di casacca. Si ritroverà dalla parte opposta rispetto alla gara dell’andata all’Arechi vinta dai granata. Non con merito, secondo il mancino stabiese: “Quella fu una partita fortunata per la Salernitana, l’Hellas giocò e noi con un colpo di testa vincemmo l’incontro. Ci fu molta tensione ma ci fronteggiammo soprattutto a metà campo. Quale Salernitana troveremo domani? La solita. Loro sono una squadra fisica, dovremo essere bravi e veloci nella lettura delle situazioni. E poi per noi c’è un’unica strada. Quella di vincere perché il nostro obiettivo deve essere la promozione in Serie A. Bisogna guardare avanti. È un campionato tosto, però qui c’è tutto per raggiungere il traguardo”.

A vestire la maglia gialloblù anche Alessandro Rosina che però guarderà la gara dalla tv per infortunio. Il giocatore calabrese ha infatti militato nell’attuale squadra di Fabio Grosso nel lontano 2005, quando poco più che ventenne ha tirato i suoi primi calci al pallone in serie B, in prestito dal Parma, squadra dove è cresciuto e dove s’è affermato nel calcio che conta. E per lui domani ci sarà soltanto il rimpianto di un’altra occasione persa, non rientrando neppure nella lista dei convocati di mister Gregucci per una “metatarsalgia sinistra”.

Ex di turno pur senza trovare spazio all’interno della squadra veneta è anche Hysen Memolla. Scoperto dal Martina Franca, fu ceduto al Verona nel 2015 dove di fatto non è mai sceso in campo non rientrando nei piani societari. Una new entry in casa Salernitana, dove finora non è ancora riuscito a contraddistinguersi per un posto nell’elenco degli “eletti” di mister Gregucci. E chissà se proprio domani non potrà avere l’occasione per riscattarsi.

Dall’altro lato, la squadra di mister Grosso, “vanta” la presenza di un altro ex granata: il terzo portiere Alessandro Berardi, classe ’91, che nel suo “valzer” tra Lazio, Salernitana e Verona, si è fermato proprio tra le file della squadra veneta, ritornando quest’anno dopo la stagione del 2012/2013 che ha preceduto quella in cui ha militato a Salerno con la maglia granata dell’estremo difensore.

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