Finalmente tranquillo e calmo, così come lo si vedeva a inizio campionato. Mister Ventura è tornato a sorridere, dopo la rabbia di Cittadella tra intervallo e fine partita. Il tecnico della Salernitana ha ripreso la situazione in mano, punta Crotone ma è ancora fermo sulle sue convinzioni. Il risultato sportivo, in questo campionato, non è l’unica cosa che conta. Anzi, non è neanche tra le prime. Nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con gli squali Ventura rimanda al mittente ogni riferimento a Lotito e alle dichiarazioni del patron di volere la Serie A. “Bisogna costruire”, il mantra dell’allenatore granata. Ventura sa che il momento non è dei più semplici, ma la strada per uscire dal tunnel è lì alla portata dei suoi calciatori: “Difficile dire cosa sia successo in questo momento, poi c’è il rischio che io venga frainteso – l’esordio del trainer ligure in conferenza – Il momento è un po’ inaspettato, a essere sinceri non positivo. Con calma dobbiamo prendere il discorso interrotto aiutati magari dalla salute dei giocatori, con pregi e difetti che abbiamo. Anche quando vincevamo facevamo cose buone e meno buone. È evidente che – senza mettere ciò sotto la voce alibi – quando noi abbiamo avuto un momento di emergenza abbiamo fatto un mese e mezzo con soli dodici giocatori: di quelli, strada facendo, molti pagano e contemporaneamente è successo qualcosa di irripetibile. Al venerdì avevamo 6 giocatori con 38 di febbre, alcuni sono andati in campo. Sono i mali di stagione, però sono tanti. Cicerelli adesso è tra questi”.
Inevitabile tornare in Veneto, dove Ventura non ha voluto nascondere tutto il suo nervosismo soprattutto per il primo tempo della sua squadra: “A Cittadella ero tra lo sconcertato e deluso perché non mi ricordavo mai di aver visto una partita del genere, ero molto arrabbiato e l’ho detto ai ragazzi. Se vuoi reagire devi iniziare a deciderlo tu squadra, non puoi affidarti all’allenatore. Data l’età, gli ultimi tre minuti sono stato costretto ad andarmene perché ero costretto ad andare in bagno, altrimenti avrei fatto brutta figura davanti alle telecamere”.
In settimana sono state tante le voci di un post Ventura, ma il tecnico granata chiude tutti gli spifferi: “Avverto la stessa fiducia di giugno. Io sono qui in veste di allenatore, certo, ma anche in termini diversi. Non credo ci siano problemi nei rapporti con la proprietà. Non sono soddisfatto, vorrei però vedere qualche segnale, altrimenti sarebbe un problema. Mantengo serenità. Questa settimana abbiamo fatto due allenamenti e mi è parso di rivedere lo spirito di San Gregorio Magno. Nell’ultimo mese e mezzo abbiamo fatto 4 allenamenti al Mary Rosy, per il resto sparpagliati, in altri casi siamo rimasti negli spogliatoi perché diluviava”.
In questa settimana Ventura è stato anche visitato dai tifosi che gli hanno chiesto interventi a gennaio oppure di lasciare la panchina granata: “Ho avuto un colloquio con i tifosi che ho invitato per spiegare un equivoco di fondo. Non mi è stata chiesta la Serie A. La mia presenza si scontra con delle dichiarazioni che la società avrebbe fatto e credo che la gente abbia capito. Come tutte le cose puoi chiarire quanto vuoi però qualcosa di più bisogna fare, nonostante ci abbiano tolto un sacco di punti. Non voglio entrare nel merito del passato. Questa squadra ha potenzialità e difetti: sulle prime abbiamo lavorato, i secondi li abbiamo mascherati. Avremmo potuto avere numeri completamente diversi anche se le prestazioni non sono mai state di altissimo livello. Sul mercato ho le idee chiare, al tifoso ho fatto un esempio: se un giocatore che voleva venire a Salerno vedeva la partita col Benevento sarebbe stato disposto a venire anche per qualcosa in meno. Se viene in uno stadio deserto e con contestazione feroce, ogni giocatore ci riflette di più. Credo che ci sia la volontà di fare innesti, se verrà fatto lo sapremo solo a mercato chiuso. L’importante è che a gennaio, chiunque venga, si inserisca in un meccanismo oliato. Non si può dire che se non viene un giocatore io devo prendere le distanze dalla società, non è una bella frase e non funziona così. A gennaio poi comincerà un campionato nuovo, con partite decisive”.
Ultima precisazione, sul ritiro “che non è stato punitivo, dovevamo solo recuperare qualcuno. In realtà i medici sono stati bravi perché sette giocatori martedì non c’erano, oggi quei sette – facendo terapie e lavori specifici, oltre che antibiotici – sono nella lista dei convocati. Poi non so quanto saranno sfruttabili. Se non fossimo stati in ritiro, la dispersione ci avrebbe creato difficoltà. Dal punto di vista mentale, quando vedi in ritiro gente che sorride e partecipa è un segnale”.
Luigi
14/12/2019 at 21:35
Il solito Ventura. La realtà è che continuiamo dall’inizio del campionato a costruire dal basso in maniera molto prevedibile e tutti sanno che basta
fare un po’ di pressing alto per vincere la partita. Poi a volte Micai fa qualche miracolo e a volte siamo fortunati. Ma di base possiamo perdere con tutti.