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Valentini: “Breda? Con l’esonero non è che magicamente inizi a fare punti. Oggi condannati dall’arbitro”

In sala stampa ed ai microfoni di Lira Tv, il direttore sportivo della Salernitana, Marco Valentini ha commenta il ko nel derby: “La posizione di classifica non è disastrosa, ce ne assumiamo tutti le responsabilità, sappiamo che non è quella che ci aspettavamo e ci vede tutti coinvolti a cercare di salvare la categoria”.

Poi Valentini spiega la scelta di non far intervenire tesserati nel post partita: “Il motivo per cui sono qui e parlerò da solo è evitare che i nostri tesserati possano dire qualcosa di spiacevole sull’arbitraggio. Di questo si occupa la società. La gara secondo me è stata falsata dalla direzione, Marchetti non era in grande forma. L’espulsione di Njoh non è una scelta giusta. Ho visto la gara e la società precisa il fatto che quel rosso ha rovinato la gara e poi ci sono due rigori su Cerri che non sono stati concessi. C’era un rigore clamoroso su Cerri nel primo tempo, forse anche sul gol annullato ce n’era un altro per una trattenuta evidente sempre su Cerri. Il primo tempo non è stato regalato all’avversario, è stato un derby equilibrato e tirato. Anche in dieci contro undici siamo stati in partita”.

Breda è nel mirino della critica: “Guasone in attacco? E’ una mossa che si fa, non la fa solo il nostro allenatore. In quel momento lì non si stava giocando a calcio, ha struttura fisica e quindi si può contare sui centimetri di un difensore”. 

Breda resta? “Cambiare allenatore in questa settimana non ha molto senso, non è che magicamente inizi a fare i punti. Vedo una squadra in difficoltà che però è viva, lotta. La reazione non deriva da uno schiaffo dato dall’avversario, ma anche dall’arbitro che non era in giornata. Fino al rosso stavamo facendo la nostra gara in equilibrio, non ho visto nessuna delle due squadre dominare. Privare un calciatore immeritatamente cambia l’equilibrio della gara. Giocavamo con tre giocatori offensivi, non siamo venuti a difenderci. Nonostante l’inferiorità, nella ripresa stavamo giocando noi. Breda non è stato l’altro peggiore in campo”.

Perché Njoh e non Corazza che era stato preso nel mercato invernale? “Forse qualcuno può pensare che siamo tutti degli stupidi, ma se un allenatore fa delle scelte, le fa in base agli allenamenti settimanali. Anche Reine-Adelaide durante la settimana non ha mostrato l’attaccamento che hanno fatto vedere gli altri. Gli allenatori se durante la settimana non vedono comportamenti e atteggiamenti possono fare queste scelte. Adelaide non si è mostrato concentrato e sul pezzo come tutti gli altri e l’allenatore ha deciso di non portarlo per una gara delicata. Simy è da tempo che è qui, è stato in situazioni antipatiche. Mi era stato chiesto di trovargli una sistemazione, cosa che avevamo fatto, ma lui ha scelto di rifiutare. Eravamo stati chiari che avrebbe avuto pochi margini. L’inserimento di Guasone è stato dettato dal contesto finale di battaglia”.

Sulle motivazioni e sul premio salvezza: “Il premio salvezza è una idea della proprietà, condivisa da me e dall’amministratore delegato. In estate non si parlava certamente di una squadra che doveva salvarsi all’ultima giornata, quindi non c’erano premi. Ora si fa i conti con la situazione attuale. Ci sta che la proprietà abbia la libertà di dare una carica motivazionale. Il gruppo le motivazioni le ha, perché ci sono calciatori professionisti che danno tutto. Dobbiamo assumerci tutta la responsabilità di avere 30 punti. Eravamo ultimi il 2 gennaio, oggi siamo penultimi. Con 6 partite e 5 scontri diretti, la matematica e le prestazioni devono farci credere nella salvezza. Conosco il campionato, quando parti ultimo il 2 gennaio, salvarsi all’ultima giornata sarebbe un lavoro fatto bene. Dobbiamo rimanere in equilibrio con le valutazioni, continuare a spingere perché questa squadra ha ancora le possibilità per salvarsi”.

Sulle speranze salvezza a 6 giornate dalla fine: “Ci sono ancora 18 punti, oggi ho visto una squadra in partita che lottava. L’espulsione ha rovinato questo tipo di partita, poi è normale che un derby in questo campo diventa più complicato se resti in inferiorità”.

La squadra inizia a giocare solo dopo aver preso gol: “Dal 2 gennaio è capitato che abbiamo cominciato a dare cazzotti dopo averne preso uno. La squadra fisicamente sta bene. Col Palermo abbiamo preso gol su due giocate dei singoli. Non siamo certamente soddisfatti. Le valutazioni vanno fatte approfondite. Oggi la partita è stata rovinata dall’arbitro, al netto del fatto che non siamo felici dei 12 punti in 12 partite. L’arbitro ha spostato la gara in una direzione”.

Sulla propria posizione: “Io in discussione? Chi fa questo mestiere lo è sempre, come ho detto in settimana, se prendi una squadra il 2 gennaio hai come obiettivo quello di salvarsi. Se ci crede il Cosenza non vedo perché non ci dobbiamo credere noi. Dobbiamo continuare a spingere come stiamo facendo, affrontare questi momenti con lucidità, ricordandoci che la responsabilità è nostra e nessuno è contento di avere 30 punti”.

Valentini continua l’analisi: “Dal 2 gennaio, abbiamo piccolissimi margini di errore. Il destino è convivere con questa situazione, senza appellarci a nulla. Su 5 scontri diretti tre sono in casa, dobbiamo provare a fare il massimo. I processi si faranno alla fine. Nelle zone di miglioramento che abbiamo e che dobbiamo colmare, abbiamo la possibilità di salvarci. Dobbiamo giocarci anche la prossima col Sudtirol. Il Frosinone era venuto disperato, ha trovato un pareggio fortunoso e ha iniziato una serie positiva”.

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