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Ursino punta su Nicola: “Ha fatto tanto, saprà uscire da questa situazione”

Conosce la Serie A, il calore del calcio meridionale e – soprattutto – Davide Nicola: Giuseppe Ursino puntò sul tecnico piemontese, oggi alla Salernitana, protagonista del miracolo salvezza in quel di Crotone. Un’impresa replicata a Salerno e ora, dopo neanche cinque mesi da quel miracolo sportivo, l’allenatore granata si ritrova davanti ad una partita, quella con il Verona, che può valergli la permanenza in granata. “Un allenatore che fatto quello che ha fatto Nicola, sia l’anno scorso che all’inizio di questa stagione, merita pazienza, anche dopo due sconfitte” afferma Ursino ai nostri microfoni. “È un allenatore bravo e preparato, saprà venir fuori da questa situazione. Bisogna essere coerente con i programmi di inizio stagione”.

L’esperto dirigente calabrese ricorda l’impresa del Crotone guidato da Nicola: “Venivamo da sei sconfitte in sette partite. Raggiungemmo la salvezza grazie a lui perché cambiò sistema di gioco. Ha bisogno di fiducia e pazienza, merita di essere difeso a tutti i costi perché può portare risultati importanti. Allenatore da salvezza disperate? Non mi piacciono le ‘etichette’, un allenatore bravo è sempre bravo, al di là degli obiettivi. Del resto ad inizio stagione sono arrivati risultati importanti”.

Ursino giudica positivamente il progetto Salernitana: “C’è un presidente straordinario, un direttore sportivo molto preparato ed un ambiente eccezionale. Giocare a Salerno è stato sempre uno spettacolo, se l’ambiente si compatta possono arrivare grandi risultati”.

Proprio l’ambiente si aspettava risultati diversi dopo la mezza impresa di Torino: “Forse qualcuno aveva alzato l’asticella, reputando la salvezza poca cosa. Invece non è così e l’Atalanta ne è la prova: ogni anno parlano di puntare prima alla salvezza, nonostante da anni si affermino ad alti livelli”. L’assestamento in massima serie, per una società del Sud Italia, può essere più difficile: “Ricordo che al primo anno molti giocatori non volevano venire. Il mio pallino è sempre stato emulare il modello Sassuolo che gioca bene e con tanti giovani. Io a Crotone ho avuto allenatori come Juric e Gasperini, ma si doveva sempre cambiare, anche perché avevano richieste di altre squadre”. Tra i giocatori che rifiutarono la destinazione calabrese c’era anche Federico Bonazzoli: “Per me è una seconda punta. In coppia con Piatek? Assolutamente sì”.

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