Tanto tuonò che piovve. Scocca l’ora di Francesco Orlando sulla fascia mancina nel 4-4-1-1 (o 4-2-3-1) disegnato da Angelo Gregucci. Il tecnico pugliese dopo aver dato fiducia a Lamin Jallow prima e successivamente a Djavan Anderson ha insistito molto in questi giorni sul classe 1996 che non parte dal primo minuto dalla sua esperienza con la maglia del Vicenza: era il 18 maggio del 2017 nella sfida tra la compagine berica e Spezia. In quella stagione il poliedrico calciatore aveva realizzato ben tre reti con sette assist.
Orlando, in questo campionato, è reduce da tre spezzoni per un totale di 55 minuti: il debutto contro il Pescara nell’ultima sfida dell’anno solare 2018 (12 minuti da ala destra); nel 2019 è subentrato a Perugia (15 minuti) e contro il Crotone (spezzone più lungo, da 28 minuti). Troppo poco per poter mostrare le sue doti, il calciatore tarantino ha anche giocato in condizioni psicologiche difficili: in tutti e tre i casi, infatti, la Salernitana aveva da recuperare uno svantaggio (addirittura doppio contro umbri e calabresi).
Archiviati gli arcinoti guai fisici che hanno condizionato la stagione 2017/2018, Orlando potrebbe finalmente voltare alle spalle un periodo magro con la possibilità di dimostrare sin dal primo minuto il suo valore contro un avversario di livello ed in una sfida importante per i granata: Gregucci può contare su una “nuova” freccia…
Michele
07/04/2019 at 16:35
Giochiamo in casa perché non provare Orlando Rosina Jallow dietro Djuric… Almeno fa il suo calcio… Perché sino ad oggi mi sembra suo fratello…