Premessa d’obbligo, è davvero difficile costruire un confronto paritario rispetto al cammino dello scorso anno per due singolari fattori legati a filo doppio. Lo scorso anno il campionato era formato da 22 squadre. Quest’anno, invece, è a 19, con le compagini che usufruiscono di un turno di riposo e che, come nel caso di Benevento e Spezia (prossimo avversario dei granata), devono recuperare persino una gara. Tuttavia, spesso, analizzando i freddi numeri si riescono a trovare congruenze.
Prendendo come riferimento le prime undici giornate di campionato, la Salernitana ha un punto ed una sconfitta in più rispetto allo scorso anno quando alla guida dell’Ippocampo vi era Alberto Bollini. Il ruolino di marcia della squadra ora allenata da Stefano Colantuono recita diciassette punti, quattro vittorie, cinque pareggi e due sconfitte. Tredici goal fatti, undici subiti. Il terzo peggior attacco delle prime dieci squadre del campionato; la quarta miglior difesa delle candidate ai vertici alti della classifica. All’Arechi rendimento da Serie A (secondo posto alle spalle della capolista Pescara), fuori dall’impianto cittadino, invece, i granata sono nei bassifondi. Un rendimento da dr. Jekyll e mr. Hyde inspiegabile per una squadra molto fisica e che ha tanta esperienza in tutti i ruoli.
Nella scorsa stagione, invece, i punti erano sedici: tre le vittorie, sette i pareggi, una sola sconfitta. Diciassette i goal realizzati, quattordici quelli subiti. Il quarto miglior attacco, la quinta difesa del lotto delle grandi squadre. All’Arechi si zoppicava (un successo e quattro pareggi); in trasferta si volava (due successi, tre pareggi ed una sola sconfitta). La sfrontatezza dei giovani, la vittoria rumorosa del derby contro l’Avellino avevano spinto alla Salernitana nelle zone alte della classifica. Un entusiasmo che si esaurì nell’arco di poche partite, con l’esonero di inizio dicembre del tecnico di Poggio Rusco.
Il saldo, dunque, è ancora positivo rispetto allo scorso anno. Ma quello attuale è un torneo impronosticabile, ricco di insidie. Per la formazione allenata da Colantuono sarà importante rifarsi immediatamente nella prossima gara di campionato contro lo Spezia. Sono sette le squadre che hanno avuto un miglioramento rispetto allo scorso torneo: stupisce il Pescara che guarda tutti dalla vetta della classifica (+6), seguono Palermo (+3), Ascoli (+2), Brescia (+2), Spezia (+2), Perugia (+1) e Salernitana (+1). In quattro le squadre che hanno male. Trattasi di Carpi (-9), Cremonese (-5), Venezia (-5) e Foggia (-4, ma sarebbe +4 senza penalizzazione).
Classifica 2017/2018 (dopo undici giornate): Empoli 20; Frosinone 19; Palermo 18; Cremonese, Venezia e Parma 17; Salernitana, Pescara, Cittadella, Avellino e Novara 16; Carpi 15; Bari 14; Ascoli, Perugia, Brescia, Spezia ed Entella 13; Ternana, Cesena e Foggia 11; Pro Vercelli 10.
Classifica 2018/2019 (dopo undici giornate) Pescara 22 (11), Palermo 21 (10), Hellas Verona 18 (11), Salernitana 17 (11), Lecce 16 (11), Cittadella 16 (10), Benevento 16 (9), Brescia 15 (10), Ascoli 15 (10), Perugia 14 (10), Spezia 13 (9), Cremonese 12 (10), Venezia 12 (10), Crotone 12 (11), Cosenza 8 (11), Padova 8 (11), Foggia 7 (11), Carpi 6 (10), Livorno 5 (10).
tra parentesi le gare disputate
Differenze: Pescara +6, Palermo + 3 (una gara da giocare), Salernitana +1, Cittadella 0 (una gara da giocare), Brescia +2 (una gara da giocare), Ascoli +2 (una gara da giocare), Perugia +1 (una gara da giocare), Spezia +2 (due gare da giocare), Cremonese -5 (una gara da giocare), Venezia -5 (una gara da giocare), Foggia -4 (ha penalizzazione di 8 punti. Quindi sul campo è +4), Carpi – 9 (una gara da giocare).
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